Pino Daniele
Musica

Pino Daniele, voce del popolo: cinque brani per far passare “l’appucundria”

Tempo di lettura: 3 minuti

Quando si parla di Pino Daniele è veramente difficile trovare qualcosa che non sia già stato detto. Soprattutto oggi, data in cui avrebbe compiuto gli anni, si sprecano parole di encomio, ricordi, aneddoti e racconti.

Ogni napoletano ha nel cuore una canzone di zio Pino. Che poi succede anche a chi non è napoletano, di innamorarsi della sua voce, delle melodie che hanno dipinto Napoli, di quella chitarra che parlava tra le sue dita. Succede perché le canzoni di Pino Daniele racchiudono una voce di popolo, in cui ciascuno può ritrovarsi.

Anche in questi giorni, in cui abbiamo cantato dalle finestre per sentirci più uniti, è capitato di sentire le note di un brano di Pino Daniele che ci ha fatti abbracciare, idealmente, da nord a sud.

In un momento in cui la musica rappresenta un modo per evadere ma anche per darci forza, vi proponiamo cinque brani di Pino Daniele per superare questi giorni di forzata clausura. Ci si può ritrovare in un testo o semplicemente ballare sulle sue note e sarà un modo per dire Buon Compleanno Zio Pino!

 

“Che te ne fotte” 1981 – Vai mo’

Prima traccia audio dell’album del 1981 “Vai mo”. Ha un titolo abbastanza eloquente ed un ritmo che si presta bene ad intonare l’intro ogni volta che vogliamo lasciarci alle spalle qualche pensiero negativo. Ma che ce ne fotte, tanto peggio di così non può andare (ma non sfidiamo la sorte) e quando c’è da arrabbiarsi, ben venga se il motivo è dato dalla prevaricazione subita. “Ma che te ne fotte .E quando Good Good cchiù nero d’a notte nun po’ venì e nun sta’accussì oggi è solo lunedì”.

 

“Keep on movin” 1984- Musicante

Anche questa è una prima traccia, nell’album del 1984 di Pino “Musicante”. Anche qui, un invito ad andare avanti, in inglese “Keep on movin’”, non ci si può fermare, non ci si può lamentare, bisogna muoversi. E muovendoci, arriveremo a vivere delusioni che ci cambieranno: possiamo usarle per diventare migliori o lasciare che ci incattiviscano.  “Keep on movin’, Non lasciarti andare giù, Se vuoi crescere davvero Non ti lamentare più

 

“O’ssaj comme fa o’ core” – 1991- Sotto o’ sole

Andiamo a toccare la vena romantica ma più che altro per celebrare quell’unione artistica e umana con Massimo Troisi che portò ad incidere questo brano. Troisi aveva scritto una poesia che Pino mise in musica. L’innamoramento, quando il cuore arriva prima degli occhi, e la fine dell’amore, quando il cuore si pente dell’errore. “Tu stive ‘nzieme a me, Je te guardavo. Comm’è succiesso, ammore Ca è fernuto, Ma je nun m’arrenn’ Ce voglio pruva’. Je no, je no ‘O ssaje comme fa ‘o core, Je no, je no, Quann s’è sbagliato.”

 

“Tempo di cambiare” – 2001- Medina

Singolo estratto dall’album Medina, Tempo di cambiare è un brano di Pino Daniele che ci fa bene ascoltare in questi giorni. “C’è una strega dentro l’anima che ogni notte mi parla di te, Nel suo libro c’è una formula per me che ho bisogno del tuo amore, ho bisogno di star bene. Io non voglio indifferenza, voglio più coscienza. I need a new direction, I need a new direction”. Probabilmente una volta tornati alla normalità, tutti avremo bisogno di una nuova direzione. Intanto ora abbiamo davvero bisogno di coscienza.

 

“Viento e Terra”- 1981- Vai mo’

Ritorniamo ancora all’album del 1981, rappresentativo di una foga giovanile di Zio Pino: un desiderio di scassare tutto, di denunciare quello che non va, di farsi coraggio. Coraggio, perché come dice in Viento e terra: passerà.  “E passerà, sarà un vento caldo solo pieno di pazzie, che dal sud arriva e ti tiene sveglio, anche se è un po’ lento vedrai che correrà”

 

Infine: una bonus track. Non potevamo lasciar fuori il primo album registrato in studio da Pino Daniele nel 1977 e il singolo da cui prende il nome: Terra mia. È una poesia per Napoli, ma come possiamo non sentirla dedicata al nostro Paese in questo momento?  “Terra mia, terra mia Tu si’ chiena ‘e libertà. Terra mia, terra mia, I’ mò a sento ‘a libertà”

Margherita Sarno

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Margherita Sarno
Nata in una domenica di maggio, dedita agli studi linguistici trasformatisi poi in islamici, dopo la laurea diventa giornalista. Scrive per chi ama l’informazione pulita, per chi vuole ritrovarsi nelle parole che evocano sentimenti comuni e soprattutto per chi cerca la compagnia tra le righe.