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Musica

Eurovision 2021, le cinque migliori canzoni secondo Borderlain.it

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L’edizione 2021 dell’Eurovision Song Contest ha rappresentato un momento gioioso dopo mesi molto duri, per l’Italia e l’Europa. Una ripartenza per il settore musicale e una riapertura alla vita: non a caso lo slogan ufficiale dell’evento è “Open Up“. La finale di ieri sera è stata resa ancora più dolce per gli spettatori italiani perché, ad aggiudicarsi la vittoria dopo una rocambolesca rimonta ai danni della delegazione svizzera e di quella francese, sono stati i Maneskin con la loro “Zitti e Buoni”.

Abbiamo raccolto di seguito le nostre canzoni preferiti dell’Eurovision 2021.

5. Germania – Jendrik, “I don’t feel hate”

Jendrik, penultimo in classifica a rappresentare la sua Germania con solo 3 punti, a noi è piaciuto.

Con la sua aria scanzonata, il suo ukulele rosa e una ballerina vestita da manoche mima il segno della vittoria, il rappresentante tedesco ha portato sul palco dell’Eurovision una canzone fresca, orecchiabile e ben strutturata dedicata alla lotta a tutte le discriminazione. Nel video ufficiale della canzone, il costume della mano sporge chiaramente il dito medio verso l’alto, rivolto letteralmente a tutti gli odiatori. Il costume, purtroppo, non era presente  nella sua veste originale sul palco, in quanto emulativo di un gesto considerato troppo forte dagli organizzatori.

La partecipazione di Jendrik ad un contest così importante stupisce e fa sorridere: infatti, la canzone eseguita sul palco dell’Eurovision è anche il suo singolo di debutto. Dopo una lunga selezione interna, presidiata da una giuria di cento persone, l’ente radiotelevisivo NDR ha scelto praticamente un semi-sconosciuto per rappresentarla alla kermesse.

4. Francia – Barbara Pravi, “Voilà”

Voilà si inserisce nel genere della vecchia chanson française. Un azzardo, per la cantautrice Barbara Pravi, presentarsi sul palco avveniristico dell’Eurovision con un brano lento, garbato, così distante dalle note pop e rock degli altri pezzi in gara. “La musica non ha età e le parole non hanno età”, sostiene lei. È per questo che ha scelto di essere se stessa, ritenendo anche che la chanson sia un genere adatto a tutti. Questa sua scelta non è stata però priva di critiche: la 28enne francese è risultata agli occhi di molti poco convincente, troppo “antica” e volta all’imitazione delle grandi interpreti francofone del passato (tra tutte, Edith Piaf).

Aldilà di tutto, la pelle d’oca c’era, e l’emozione è insindacabile. La parte più alta dell’esibizione di Pravi è stata sicuramente l’interpretazione, magistrale ed emozionante, degna di un film. Non saremmo sorpresi se questa canzone finisse nella colonna sonora di un film: il ripetitivo “Voilà”, il ritmo accelerato e  i testi, si adatterebbero perfettamente a una scena senza dialoghi di un film di Hollywood.

3. Israele – Eden Alene, “Set me free”

Non tutti sanno che Israele è un vero “laboratorio musicale” in continuo fermento e che la società israeliana è fra le più multietniche del mondo. Fra queste etnie spiccano gli ebrei etiopi che attualmente  si stanno affermando musicalmente nella variegata scena musicale israeliana.

Nata a Gerusalemme, classe 2000, Eden Alene rappresenta a nostro parere la scoperta migliore di questo Eurovision 2021. Nonostante le magnifiche voci in gara, la 21enne israeliana ha completamente sbaragliato la concorrenza raggiungendo, alla fine della sua “Set me free”, la nota più alta di tutto l’Eurovision. Meritava una posizione decisamente più alta della 17esima.

Nonostante la performance sbalorditiva, non sono mancate le polemiche: infatti l’Eurovision da sempre tenta di tenere la politica fuori dall’evento, molto spesso però senza riuscirci. «Incredibile che questi stiano a gareggiare per l’Eurovision mentre bombardano i palestinesi», scrive un utente su Twitter. Malumori anche per un’affermazione da parte della giovane cantante nella conferenza post-semifinale: «This is for you Israel».

2. Islanda – Daði Freyr, “10 years”

Ottenere il quarto posto senza esserci effettivamente: stiamo parlando di Daði Freyr e i suoi Gagnamagnið, gli islandesi, che non hanno potuto esibirsi dal vivo nella seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest, per via di un caso di positività da coronavirus. Per questo motivo, invece del live della performance, è stato mandato in onda il video delle prove.

Sarà stata la sfortuna di non poter partecipare fisicamente alla finale, l’aspetto simpatico ed estremamente nerd del gruppo, o le sonorità in bilico tra il funky da disco music ed elettropop, l’atmosfera geek o la positività; fatto sta che i ragazzi di Reykjavik sono diventati i beniamini del pubblico di tutta Europa, riuscendo a conquistare il quarto posto soprattutto grazie ai punti derivanti dal televoto.

1. Italia – Maneskin, “Zitti e buoni”

Sui Maneskin c’è poco da dire, basta ascoltarli e guardare le loro esibizioni per giustificare tutti i loro successi. La band romana, dopo aver vinto l’ultima edizione del Festival di Sanremo, ha conquistato anche i cuori degli ascoltatori internazionali sul palco di Rotterdam. Nel momento in cui è stata annunciata la loro vittoria, sui profili social dei connazionali c’era un clima di festa generale che ricordava le notti magiche della Nazionale azzurra.

Rock never dies“, ha urlato al microfono il carismatico Damiano David durante i titoli di coda dell’Eurovision 2021. Ne avevamo proprio bisogno.

Serena Zoe Lombardi
Pietro Colacicco

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Serena Zoe Lombardi
Nata nel 1995, curiosa e sognatrice, capisce di voler insegnare vivendo una grande e sofferta storia d’amore con il latino e greco. Laureata in Lettere Antiche tra passione e lacrime, mentre insegue il suo sogno legge, canta, si commuove (spessissimo) e chiacchiera con chiunque le si pari davanti.