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I libri per scoprire il Nord Italia (parte 2) – Borderbooks Aprile

Tempo di lettura: 5 minuti

“Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo.” (Robert Louis Stevenson)

Con questa citazione di Robert Louis Stevenson, riprendiamo il nostro viaggio libresco attraverso il Belpaese. La scorsa settimana abbiamo fornito 4 consigli per viaggiare con la mente nelle prime quattro regioni del Nord Italia (se te lo sei perso, recuperalo QUI!). Riprendiamo il nostro percorso letterario alla scoperta dell’Italia Settentrionale spostandoci a Nord Est.

In Friuli – Venezia Giulia con “Te lo giuro sul cielo” di Luigi Maieron

La nostra escursione tra le propaggini orientali del Nord Italia inizia, come nello scorso appuntamento, da un paesaggio montano. Luigi Maieron, che con “Te lo giuro sul cielo” parla della storia della sua famiglia, ci porta con la mente e con il cuore in Carnia, una regione semisconosciuta nei pressi di Udine, in Friuli – Venezia Giulia.

Nella piccola Cercivento (paesino delle Alpi Orientali che significa “circondato dai venti”) vediamo nascere Cecilia, un personaggio che sembra quasi inventato da quanto è perfetto, invece esiste davvero ed è la mamma dell’autore. La vediamo muovere i suoi primi passi negli alti pascoli montani, siamo lì quando si innamora della musica grazie ad una fisarmonica con il mantice di cartone, la osserviamo crescere e imperversare come un fiume in piena e prendere a morsi la vita. Insieme a lei, Maieron delinea una galleria di personaggi singolari e irresistibili che  immortala con immagini precise e toccanti, e grazie a loro rende possibile immergersi in piccolo mondo antico ingiustamente dimenticato.

Maieron non offre al lettore una semplice, sterile, autobiografia ma, con un linguaggio lirico che mai tradisce la durezza della sua terra, presenta se stesso, frutto di un seme messo a dimora dentro una zolla di fertile e scura terra, arata nel passato. “Te lo giuro sul cielo” sembra gridare in ogni frase, in ogni punto e a capo, che siamo figli dei figli, siamo le conseguenze, le reazioni, i ricami, siamo la nostra storia. Questo libro, commovente, struggente e dolce, ha un potere particolare: potete essere pugliesi, lombardi, friulani o siciliani, ma “Te lo giuro sul cielo” vi scalderà il cuore, e mostrandovi un luogo che probabilmente non conoscevate abbastanza, vi farà venir voglia di scoprire casa vostra. 

In Trentino- Alto Adige con “L’ultima traversa” di Paolo Maurensig

Don Aloiz Bauer è un giovane prete che si insedia a 29 anni nella parrocchia di Maria Himmelfahrt, un paese del Tirolo di 800 anime sull’altopiano del Renon. Il suo arrivo è come una ventata d’aria fresca che attraversa la comunità e fa palpitare i cuori delle giovani. Anche il novello pastore d’anime avverte i primi turbamenti e cede, sia pure solo con il pensiero, alle tentazioni della carne. Il giovane prete entra in una crisi dalla quale non sa come uscire fino a quando, in un antico baule, si imbatte in una scacchiera e capisce di potersi liberare dalla tentazione cedendo a un’altra.

Il romanzo di Paolo Maurensig è breve e di una fluidità eccezionale: si legge tutto di un fiato per la qualità della scrittura che esalta la semplicità della storia. L’autore non rinuncia a scoprire le profondità dell’animo umana e le dinamiche anche divertenti della vita delle piccole comunità.

In Veneto con “Il libraio di Venezia” di Giovanni Montanaro

Scendiamo in Veneto, e fermiamoci a Venezia. Dimenticate tutto quello che sapete o pensate di sapere su Venezia, prima di leggere questo libro: non lo troverete. Lasciatevi alle spalle la città algida, perfetta, gremita di turisti, scordatevi l’immagine trita e ritrita di “bomboniera” del Nord Italia: ne “Il libraio di Venezia” non troverete nulla di tutto ciò. Preparatevi a scoprire il lato più in ombra della Serenissima, che l’autore porta alla luce grazie ad un evento tragico: “l’acqua granda” del novembre 2019.

È il 12 novembre 2019martedì, una notte lunghissima, che a Venezia non si dimenticherà mai. Venezia è sommersa, come nel ’66: 187 cm di acqua che cancellano, in una notte, quello che è stato costruito in anni. I Veneziani sono abituati a convivere con l’acqua alta, sanno arrabattarsi, hanno i loro piccoli trucchi per minimizzare i danni, ma stavolta no: nessuno si aspettava una cosa così. Non è solo acqua, quella di Venezia, è acqua e sale e sporco e fogne.

Giovanni Montanaro in questo libro racconta cosa è successo quella notte e i giorni successivi, attraverso gli occhi di Rosalba, l’anziana signora che osserva tutto dalla finestra, perché le sue ginocchia non le permettono di scendere le scale; riviviamo quei giorni di incertezza, di disperazione attraverso la storia di Vittorio, il libraio di Campo San Giacomo dall’Orio e la sua Moby Dick, piccola libreria indipendente come le tante che punteggiano Venezia, i cui nomi e storie si trovano alla fine del romanzo. Leggendo questo libro, è facile immedesimarsi nei Veneziani e nella lotta (inutile) contro un nemico che non ha volto ma è così enormemente superiore: l’acqua alta. Raccontare una tragedia dell’alluvione con la sensibilità del poeta, non era facile. Ma questo libro ci riesce, penetrando nei sogni e nella disperazione dei Veneziani, nello sconforto e nel desiderio di ricominciare.

In Emilia – Romagna con “Nel paese di Tolintesàc” di Cristiano Cavina

 

È veramente difficile provare a spiegare a parole perché si dovrebbe leggere questo libro. È davvero complesso sciogliere il nodo alla gola e spiegare lucidamente perché ognuno di voi, tutto il mondo, avrebbe il diritto di conoscere la storia di una famiglia di Purocielo, un piccolo paesino dell’entroterra romagnolo.

Purocielo è la cornice che racchiude i ricordi di nonna Cristina, che li fissa e li tramanda prima che scappino e svaniscano. Il raccontare è il fulcro di questa storia: narrare tutta la sua vita, tutto il suo mondo, è l’ultimo compito di nonna Cristina prima di avviarsi («i vecchi, almeno qua, non muoiono. da noi, i vecchi, “i s’aveja”» p.13). Il piccolo depositario di questo testamento orale è il nipote che, seduto ai suoi piedi ad ascoltare, cresce. I racconti arrivano a noi filtrati dalle orecchie del bambino, che, a furia di ascoltare, impara a riconoscere i tempi e i toni del racconto, a capire perché nel raccontare la nonna alterna il dialetto all’italiano che ha imparato ne “i Promessi sposi” e capisce che ci sono storie che, dopo anni, pesano ancora sul  suo cuore come macigni.

Così la nonna, nel dipanare il filo della storia della sua famiglia, sembra narrare un’epopea mitica, nella quale figurano, alla stregua di eroi, personaggi caratterizzati in maniera talmente vivida da sembrare reali. Il groviglio di situazioni e personaggi è intricato, ma Cavina, come guidato dal filo di Arianna, ci guida in questo labirinto senza farci smarrire. E, senza rendercene conto, siamo seduti a bocca aperta ad ascoltarlo come lui faceva con nonna Cristina. Ci perdiamo ad immaginare Nonno Gustì dai mille travestimenti, mamma Nicolina e zia Bella diverse come il giorno e la notte, i 150 cm di Zio Tarzan, Palirò talmente comunista da avere una voglia rossa a forma di stella e naturalmente Nonna Cristina, seduta sulla poltrona mentre “snocciola mentine come grani del rosario”.

In questo libro c’è la storia di chi abita sulle colline Romagnole e  di tutti coloro che vivono un’infanzia fra campi e chiacchiere al bar. E come per “Te lo giuro sul cielo”, c’è la storia di ognuno di noi, perché tutti si portano dentro i mondi fantastici della propria infanzia, custoditi da qualche parte.

Serena Zoe Lombardi
Nel frattempo, leggi anche: 5 libri per superare una rottura – Borderbooks Marzo
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1 Comment

  1. Questo romanzo è un’esperienza da vivere, lo consiglio assolutamente.
    Ma anche il commento è notevole. Complimenti Serena Zoe

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Serena Zoe Lombardi
Nata nel 1995, curiosa e sognatrice, capisce di voler insegnare vivendo una grande e sofferta storia d’amore con il latino e greco. Laureata in Lettere Antiche tra passione e lacrime, mentre insegue il suo sogno legge, canta, si commuove (spessissimo) e chiacchiera con chiunque le si pari davanti.