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Cinema & Serie tv

Netflix: 5 serie tv di cui non sapevi di avere bisogno

Tempo di lettura: 4 minuti

Le piattaforme streaming online hanno cambiato il modo di guardare la televisione. Netflix è una delle più utilizzate e con un catalogo di contenuti molto variegato.

Oltre all’avvento di queste piattaforme, cambiano anche i contenuti delle serie. Si cerca di stare al passo con quello che la società e la cultura richiedono. Si arriva, così, a rappresentare diverse realtà che prima non avevano nessun spazio nella televisione. Da questo punto di vista, Netflix riesce a tenere abbastanza il passo e propone delle serie tv fresche e nuove che portano sullo schermo contenuti attuali e una realtà varia ed ampia.

Ecco, quindi, una lista di alcune di queste serie.

1. She’s gotta have it (U.S.A, 2017 – in corso)

Creata da Spike Lee per Netflix e basata sul suo film “Lola Darling”, la serie parla di un’artista afroamericana, pansessuale e poliamorosa: Nola Darling. Vengono trattati diversi argomenti, come l’emancipazione femminile, le molestie, il maschilismo, essere persone nere in America, la libertà di pensiero e la parità dei diritti.

Tra le diverse rappresentazioni che questa serie offre, quella del poliamore è una ventata di aria fresca. Le rappresentazioni di relazioni poliamorose scarseggiano e quando ci sono, non sempre sono rappresentate in maniera corretta e positiva. Ma non è il caso di She’s gotta have it. Qui la relazione di Nola coi tre ragazzi è rappresentata in modo positivo e reale.

Oltre ad esserci molta inclusività, la colonna sonora è spettacolare e i meravigliosi quadri di Nola sono un piacere per gli occhi.

2. Dear White People (U.S.A, 2017 – in produzione)

Basata sull’omonimo film del 2014 e scritta e diretta da Justin Simien, la serie è ambientata nella Winchester University. La storia segue le vicende di un gruppo di studenti afroamericani all’interno di un’università frequentata prevalentemente da persone bianche, mettendo così in risalto le discriminazioni e dinamiche razziste.

La serie si concentra principalmente su Samantha, una ragazza nera che fa attivismo e che conduce un programma radio universitario dal nome Dear White People. Ogni episodio, però, si focalizza su un singolo personaggio esplorando così la sua storia e il suo punto di vista.

3. Anne with an E (Canada, 2017 – 2019)

Chiamatemi Anna è la serie tv basata sul romanzo Anna dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery e adattato per lo schermo da Moira Walley-Beckett. La storia segue le vicende di Anna, un’orfana che per errore viene mandata a vivere dai fratelli Cuthbert. Dopo un inizio scontroso e difficile, inizieranno a conoscersi e ad affezionarsi a vicenda.

La serie ci regala uno sguardo rivolto ai primi passi del femminismo. Anna, infatti, è una ragazzina vivace, con tanta fantasia, che ama la scrittura e che si batte per i diritti di ogni persona. È sempre pronta a difendere e aiutare chi ha bisogno, non si tira mai indietro e dice sempre quello che pensa. Anna inizierà a notare una differenza nel trattamento riservato ai maschi e alle femmine. Questo non le va bene e con la sua forza e carisma cercherà di cambiare le cose.

Altri punti a favore di questa serie sono la presenza di due personaggi LGBTQ+, la tematica del razzismo e la rappresentazione delle violenze nei confronti dei nativi americani.

4. She-ra e le principesse guerriere (U.S.A, 2018 – 2020)

È una serie animata ideata da Noelle Stevenson e si tratta di un reboot di She-ra, la principessa del potere (1985).

La storia racconta di Adora, un’orfana cresciuta da Hordak, il tiranno che governa il pianeta Etheria. Dopo una scoperta personale che la farà riflettere e allontanarsi da Hordak, Adora si rende conto di tutto il male e sofferenza che il tiranno ha portato ad Etheria. Si unisce così ad un gruppo di resistenza formato da principesse con poteri magici e inizierà una guerra contro Hordak per liberare il pianeta e ristabilire la pace.

In questa serie animata sono presenti personaggi LGBTQ+ e questa è una grande e bellissima novità. Infatti, sono ancora pochi i cartoni animati che hanno al loro interno personaggi LGBTQ+, ma piano piano anche questo aspetto sta cambiando.

Inoltre, le protagoniste sono molto diverse tra di loro, portando così sullo schermo una rappresentazione variegata del femminile. In più, tutte le ragazze rivestono il ruolo di guerriere con armature e fisici diversi.

5. Harvey Girls Forever! (U.S.A, 2018 – 2020)

Questo cartone animato è prodotto da Brendan Hay e Aliki Theofilopoulos ed è basato sui personaggi dei fumetti della Harvey Comics.

Il cartone ruota intorno alle tre amiche Audrey, Dot e Lotta che sono le guardiane della Harvey Street, il loro quartiere. Tengono al sicuro la loro strada e gli altri bambini e non manca, ogni giorno, la possibilità di vivere una nuova avventura.

Questo prodotto per bambini presenta delle novità e finalmente anche nei cartoni animati sta avvenendo un aggiornamento. Anche qui le tre protagoniste sono molto diverse tra di loro, permettendo così di rappresentare diversi modi di essere bambine.

Dot è una bambina nera ed è quella intelligente, meticolosa e organizzata del gruppo. Mentre Lotta, gentile e amante degli animali, è una bambina grassa e questo non viene mai fatto notare, non viene mai presa in giro e si veste con abiti molto colorati e vivaci. Quando, spesso, le persone grasse sono rappresentate in modo trascurato. Audrey, invece, è quella più esuberante che si immerge nelle avventure senza pensare troppo.

 

Articolo a cura di:
Sara Najjar
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Sara Najjar
Nata nel 1996 a Bologna e cresciuta nell'hinterland modenese, è ritornata nella sua città natale da pendolare dove ha studiato prima Educatore sociale e culturale e poi Pedagogia. Si circonda di gatti fin da quando è piccola e, tra le tante cose, si ciba di musica (principalmente indie), serie tv, libri e scrittura.