la favola Atalanta
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Un giorno racconteremo la favola Atalanta. Senza lieto fine…

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Diciamolo subito, senza tanti giri di parole e senza creare – purtroppo – false aspettative: la Juventus di Sarri vincerà lo scudetto e non ci sarà il lieto fine per la favola Atalanta. E lo vincerà in modo mesto e sommesso, senza meritare e senza mai convincere davvero. Lo vincerà perchè Maurizio Sarri ha a disposizione una Ferrari mentre gli altri partecipano al “Giro d’Italia” in bici, come è ovvio che sia.

Lo vincerà la Juventus, dunque. Ma quanto sarebbe bello se lo vincesse l’Atalanta di Gasperini? Se in Italia ci fosse spazio per una favola calcistica come quella raccontata in Premier League da Claudio Ranieri e dal suo leggendario Leicester nel 2016. Sarebbe bello, meraviglioso, giusto e meritocratico. D’altronde la squadra di Gasperini sembra avere una marcia in più rispetto a tutte le altre, soprattutto dalla ripresa del campionato, e guarda ai quarti di finale di Champions League contro lo spauracchio PSG con cauto ottimismo. Con la consapevolezza di chi conosce i propri limiti, ma sa di potersela giocare anche contro i parigini dalle uova d’oro.

Discorso opposto per Maurizio Sarri e la Juventus in vista degli ottavi di Champions League contro il Lione. I bianconeri devono rimontare la sconfitta dell’andata (1-0 per i francesi) ma sono reduci da una serie di prestazioni che farebbero impallidire anche il più ottimista dei tifosi bianconeri.

La sconfitta con il Milan aveva fatto suonare il primo campanello d’allarme in casa bianconera. Ma sono le due prestazioni con Atalanta e Sassuolo a preoccupare. Contro la Dea ci sono voluti due rigori (il primo a dir poco discutibile) per recuperare una gara dominata in lungo ed in largo dai ragazzacci bergamaschi. Un 2-2 salvifico per Sarri, amaro per Gasperini che sognava e meritava di accorciare sulla Juventus.

Contro il Sassuolo la situazione non è migliorata. Anzi, la Juventus è stata presa letteralmente a pallonate da una squadra di ragazzini allenati meravigliosamente da Roberto De Zerbi, uno che si è beccato i complimenti della dirigenza del Barcellona non più di qualche settimana fa. E se non fosse stato per qualche amnesia difensiva dei neroverdi e due o tre miracoli del portiere bianconero sarebbe arrivata una sconfitta che, forse, sarebbe servita più del punto conquistato in quel di Reggio Emilia. Nel frattempo l’Atalanta giocava a tennis con il malcapitato Brescia. Un 6-2 senza troppe storie, che porta i bergamaschi a quota 70 punti, con 93 gol fatti. 93, avete letto bene.

Serie A: la favola che non c’è

Alla fine la Juventus vincerà ancora lo scudetto, e sarà il nono di fila. Lo vincerà perchè in Italia non c’è spazio per le favole in stile Leicester, quelle che ti fanno amare questo meraviglioso sport. Lo vincerà senza meriti, e lo sa bene Sarri, l’ex comandante partenopeo a cui è stato clamorosamente scippato uno scudetto nel 2017 quando era alla guida del Napoli. Una squadra pressochè perfetta, molto più di questa Atalanta, capace di imporre il proprio gioco su ogni campo e di dominare le partite, raggiungendo quota 91 punti al termine del campionato. Un’enormità inutile, vanificata solamente dai soliti “chirurgici” episodi arbitrali. Uno su tutti la mancata espulsione di Pjanic contro l’Inter. Ma questa è un’altra storia.

Andrea Tarantino

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