Il libraio di Venezia
Libri

Il libraio di Venezia di Giovanni Montanaro – Recensione Fuori Fuoco

Tempo di lettura: 3 minuti

Per il quarto appuntamento della rubrica Fuori Fuoco, ci addentriamo nella prima tappa di quel viaggio che abbiamo cominciato nella rubrica Borderbooks, alla scoperta di libri ambientati in tutt’Italia.

Questo mese siamo al Nord, in una delle città che tutto il mondo ci invidia: Venezia.

Velata di mistero, dall’atmosfera talvolta angosciante e onirica, Venezia è una città ricoperta dagli stereotipi. Conoscerla davvero è difficile, solo chi ci vive può vederla al di là delle apparenze.

Il libro di questo mese fa questo e altro: ci fa conoscere la vera Venezia, i suoi pregi e i suoi difetti, le sue insormontabili difficoltà. Il romanzo in questione è Il libraio di Venezia, di Giovanni Montanaro.

Giovanni Montanaro

Giovanni Montanaro non è solo uno scrittore: ha studiato Giurisprudenza all’Università degli Studi di Padova ed è un avvocato a tutti gli effetti.

Il libraio di Venezia è solo l’ultimo di una lunga lista di scritti. Ha esordito nel 2007 con il romanzo La Croce Honninfjord.  Nel 2012, ha pubblicato Tutti i colori del mondo che è stato finalista al Premio Campiello. Ha poi scritto Tommaso sa le stelle, Guardami negli occhi e Le ultime lezioni.

Il librario di Venezia

Protagoniste incontestate del libro sono le librerie. Montanaro ne descrive una fittizia, quella di Vittorio, la Moby Dick di campo San Giacomo, la quale è sintesi di tutte le librerie veneziane, che a fine del libro si presentano ai lettori.

Il libro narra di un male insormontabile e inaspettato che si abbatte sulla città: è l’acqua alta, che il 12 novembre 2019 raggiunge i 187 centimetri. L’acqua non lascia tregua, inghiotte tutto, anche i libri di Vittorio. E così, in una notte, il lavoro di una vita scompare; i ricordi e il passato prede di acqua e sporco.

Ma l’indomani Venezia trova la forza di rialzarsi e con essa i suoi abitanti, che fanno comunità: dai giovani che ripuliscono, al sostegno inatteso di vecchi amici. Insieme, si rincomincia. Insieme, Venezia torna a vivere.

Ne vale la pena?

Sì, ne vale la pena. Il libraio di Venezia è un piccolo libricino che si legge in un paio d’ore, la storia è semplice ma forte, vi farà immergere in una Venezia che vi risulterà inedita, poiché troppo spesso pensiamo (erroneamente) a questa città come una sorta di Disneyland o museo a cielo aperto. Ma questo libro ci svela che Venezia è una città a tutti gli effetti, dove persone ci abitano e ci studiano, e che vuole continuare ad esserlo.

Quanto è fuori fuoco?

Come per la fotografia dove il fuori fuoco non è una misura standard, anche per i libri possiamo vederne diversi gradi. Difatti, ci sono libri più superficiali, altri invece vanno più in profondità. Come abbiamo già visto, per Robert Capa la perfezione era il “leggermente fuori fuoco” e questo possiamo intenderlo come grado di equilibrio per l’analisi dei libri.

Questo libro è leggermente fuori fuoco: ci pone alla giusta distanza per conoscere davvero Venezia, le sue calli, i suoi segreti. Ci fa andare al di là delle apparenze, ci dona uno sguardo inedito su una città dall’incanto stregato, una città che si muove, è viva e feconda. Giovani e vecchi si uniscono e si aiutano a vicenda. Venezia è ancora qui, più forte per mai, perché abitata da chi lotta per il suo futuro. I nostri occhi sono quelli di Rosalba, l’anziana signora che osserva dalla sua finestra le dinamiche di campo San Giacomo. E tramite il suo sguardo Giovanni Montanaro ci fa immergere nella Venezia che tutti dovrebbero conoscere.

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Chiara Cogliati
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Chiara Cogliati
Da un anno vive a Venezia dove studia, ogni tanto si rintana leggendo e ogni tanto pensando, anzi spesso, serve per fare tutto il resto. Le piace ascoltare, le riesce meglio che parlare, ma per fortuna sa anche scrivere, un pochino, e allora quello che vorrebbe dire a parole lo scrive, così si diverte.