Helgoland Carlo Rovelli
Nerdate

Helgoland: il viaggio di Carlo Rovelli nella meccanica quantistica

Tempo di lettura: 3 minuti

“[…] è davvero incredibile, sussurra Caslav come si può crederci? È come se non esistesse… la realtà…”. Aprendo Helgoland, l’ultimo libro di Carlo Rovelli, questa è una delle prime frasi che ci si trova di fronte. Potrebbe sembrare un dialogo per l’inizio di un libro di fantascienza, ma è invece il dialogo avvenuto tra Rovelli e un suo collega e amico, e ciò di cui stanno parlando è l’argomento principale del libro, ovvero la meccanica quantistica.

Helgoland

La meccanica quantistica è una materia affascinante ma difficile da raccontare. Il suo funzionamento è estremamente lontano dal senso comune, descrive un mondo in cui gli oggetti sono visti come onde, non esiste più la posizione di una particella ma solo la probabilità che ci sia una particella in un punto, e dove il continuo lascia spazio al discreto, rendendo un mondo che credevamo ormai chiaro e pieno, indeterminato e vuoto. Eppure, le sue applicazioni le ritroviamo nella vita di tutti i giorni, ad esempio nella complessità di circuiti e transistor che fanno funzionare uno smartphone, ma anche mentre i filamenti incandescenti di un tostapane ci scaldano il pane per la colazione o quando osserviamo le sfumature prodotte nel cielo dal tramonto del sole, pure lì stanno avvenendo dei fenomeni quantistici.

In Helgoland, Rovelli ci accompagna in un viaggio che ci mostra tutto questo, facendoci apprezzare ogni suo dettaglio e stranezza. Non ha la pretesa di svelarci qualche verità ultima sul mondo, semplicemente vuole raccontarcelo sotto un altro punto di vista, che non si può osservare ad occhio nudo ma che determina ciò che siamo. Ci mostra come le relazioni e le interazioni facciano parte di noi umani a qualsiasi scala di grandezza ci troviamo, poiché insite nel DNA del nostro universo, e cerca di rendere nuovamente affasciante un mondo di cui spesso si pensa di sapere tutto e aver visto tutto.

Carlo Rovelli e la sua ultima opera

Carlo Rovelli è un fisico teorico, attualmente al lavoro in Francia, tra i fondatori della teoria della gravità quantistica a loop. I suoi libri, tra cui ricordiamo Sette brevi lezioni di fisica e L’ordine del tempo, non si limitano a parlare di fisica, ma sono ricchi di spunti filosofici, cenni storici e aneddoti personali che rendono la lettura più leggera e abbordabile per chiunque.

Il suo ultimo libro, Helgoland, prende il nome dall’omonima isola, situata nel mare del Nord, dove nel 1925 il giovane Werner Heisenberg diede la prima spinta a quella rivoluzione, tutt’ora in atto, che si chiama meccanica quantistica. In questo libro Rovelli ce la racconta, svelando in parte la sua magia e rendendola un po’ più reale e comprensibile. Dopo una breve digressione storica, ci spiega il suo funzionamento mettendone in luce le diverse particolarità, quindi ci riassume la filosofia che si è costruita attorno a questa materia e cosa essa può dirci sul nostro universo, dando la sua personale interpretazione.

Perché leggere Helgoland?

Questo libro è indicato per chiunque cerchi un po’ di chiarezza sull’argomento o voglia farsi un minimo di idea senza farsi venire mal di testa per capire certi concetti. Se avete voglia di un breve viaggio all’interno della nostra realtà il prezzo del biglietto sono le poche pagine di questo libro, ne rimarrete certamente soddisfatti. Una volta tornati a casa saprete qualcosa di più su ciò che vi circonda e sul perché, a volte, rimettere in discussione tutto ciò che sappiamo non può che essere la migliore cosa da fare.

Marco Canuti
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