canzoni di Natale insopportabili
Musica

Canzoni di Natale insopportabili: le 6 scelte della redazione

Tempo di lettura: 3 minuti

È il 15 dicembre. Sei in macchina con un amico, ascolti la radio, danno quel pezzo rock che ti piace un sacco. Finisce, gli speaker attaccano le solite due ciarle natalizie. Mentre parlano senti in sottofondo quel tintinnio di campane che non promette nulla di buono. Ti sale un brutto presentimento: stanno per mandare per l’ennesima volta quel brano natalizio. Non fai in tempo a cambiare frequenza che sono già partiti i gridolini della Mariah o del Michael di turno e l’amico tuo, seduto al posto del passeggero, si sta già dimenando al ritmo come un ossesso.

Troppo tardi. Non puoi evitare la tortura e ti becchi per l’ennesima volta il passaggio della canzone più spaccatimpani del periodo.

Quale? Mah, scegli tu. Sono decine. Non ce n’è una che prevalga sulle altre. È sicuramente una questione del tutto personale.

Ecco le nostre 6 canzoni natalizie che MO BASTA!

“All I Want for Christmas is You” – Margherita

Non è un brutto pezzo, per carità. Forse qualche volta mi sono anche sorpresa a batterci le mani al ritmo. L’interprete, poi, di indiscutibile bravura. No, il problema è il suo passaggio continuo, il suo utilizzo smodato, la sua onnipresenza in ogni pubblicità, programma tv, film…E poi, vogliamo metterci il fatto che tutti quelli che si ostinano a cantarla non ne conoscono il testo? Al primo “Ai no ua hello fo Crismas dedi giò uan ti ai ni” mi sale l’orticaria che al confronto le calzamaglie da elfo sono un balsamo sulle ustioni. Mari’ perdonami, non è per te ma quest’anno All I want for Christmas is you e tutti quelli che ti cantano chiusi in una stanza insonorizzata.

 

“It’s beginning to look a lot like Christmas” – Isabella

Ogni anno c’è sempre quel giorno in cui mettendo piede in un qualsiasi negozio ci si scontra per la prima volta con la voce di Micheal Bublé, risvegliatosi dal suo letargo annuale di 11 mesi. Di solito quel giorno arriva sempre poco prima di Halloween e da lì, sei consapevole che la tua vita per i prossimi due mesi non sarà più la stessa.

Per carità, nulla da ridire sulle abilità canore di Micheal, ma it’s beginning to look a lot like Christmas dove esattamente? A metà di ottobre poi? Con una temperatura media giornaliera di 20° (che Greta Thunberg scansate)? Non è forse l’attesa del Natale essa stessa il Natale? NO. Anzi, questa canzone ha la capacità di far percepire il Natale come un periodo infinito ed esasperante, dissolvendo interamente la sua magia. E così arriviamo tutti alla sera del 25 dicembre sospirando con giubilo  la fatidica frase di Vanziniana memoria: “e anche questo Natale se lo semo levati dalle palle”.

 

“A Natale puoi” – Serena Zoe

Ci sono momenti in cui il Natale vi fa venire ansia? Sì? E perché proprio quando sentite per la prima volta la canzoncina esasperante dello spot natalizio di una nota casa dolciaria veronese?

Avete presente quel motivetto scritto apposta per rimbambirti? Quel jingle che fin dal primo ascolto ti è rimasto impresso quasi come “L’Infinito” di Leopardi imparato alle elementari? All’inizio magari, complice il fattore novità o  il fanciullesco protagonista dello spot, l’hai trovata pure carina. Ma siamo certi che ad un certo punto, al ventesimo “A Natale puooooooi, fare quello che non puoi fare mai” ti sei chiesto anche tu “ma che caspita dovrei fare?” Già negli anni senza pandemia questo slogan ha sollevato grossi dubbi, figuriamoci quest’anno: a Natale puoi fino a una certa.

“Last Christmas” – Sara T.

Era il 1984 quando gli Wham! Fecero il botto con “Last Christmas”, singolo di Natale che, dopo più di trent’anni, non accenna ad andare in pensione. E così ogni maledetto Natale noi siamo costretti a sentire George Michael che si maledice per aver dato il suo cuore alla persona sbagliata e si ricorda di non ripetere l’errore nuovamente. Noi vorremmo solo smettere di sentire questa canzone a ripetizione.

“Jingle Bell rock” – Sara M.

Non bastavano “Mean Girls” e “Mamma ho perso l’aereo” , film cult degli anni Novanta. Non bastava la pubblicità della Calzedonia, no. La canzoncina di Natale più famosa al mondo, nella sua versione rockabilly commerciale, doveva necessariamente essere riprodotta in ogni luogo e in ogni momento, richiamando alla mente babbi natale in gonnella e cappellini con pon pon all’ultimo grido.

Potremmo dire che il Natale non avrebbe potuto realizzare un motivetto più snervante e falsamente allegro.
Siamo sinceri: Jingle Bell rock è talmente fastidiosa che utilizzarla, tra l’altro, per una pubblicità è la peggiore scelta che si possa fare….a meno che non si voglia allontanare una fetta della propria clientela. E non ci sono modelle, calzette o Lindsay Lohan che tengano.

“Let it snow” – Mattia

E’ in realtà arduo scegliere un solo brano di Bublé: l’ossessivo e puntuale eterno ritorno delle litanie natalizie del cantante canadese è uno dei pochi lati negativi di un periodo dell’anno che è sempre rientrato tra i miei preferiti in assoluto. Non c’è negozio o centro commerciale in cui la voce stentorea dell’uomo ormai designato per lo scongelamento a dicembre non faccia capolino. Cambiare disco, no?

 

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