Virginia Woolf
Cultura

25 Gennaio: la nascita di una delle voci del femminismo, Virginia Woolf

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Era il 25 Gennaio 1882 e a South Kensington (Londra) nasceva una bambina, che coltivando la passione per la scrittura, diventò una delle figure principali della letteratura del XX secolo. Fu anche un’attivista impegnata nel movimento del femminismo e questo traspare anche nei suoi libri.

I suoi testi sono entrati a far parte della storia della letteratura e del femminismo. E continuano ad essere, ancora oggi, attuali.

Quella bambina è Virginia Woolf.

La vita.

Non frequentò nessuna scuola, ma i genitori le diedero lezioni di latino e francese e non le impedirono di leggere i libri tenuti nello studio del padre. Mostrò così fin da subito una grande passione letteraria e, insieme al fratello Thoby, si divertiva a scrivere storie.

La vita, però, la colpì presto e duramente: la morte della madre e, in seguito, anche quella della sorella e del padre portarono Virginia alla sua prima crisi depressiva. Malattia che l’accompagnò per tutta la sua esistenza e che non fu aiutata dagli abusi sessuali subiti da parte dei fratellastri. Violenza che ha raccontato in Momenti di essere e altri racconti.

La carriera.

Trasferitasi a Bloomsbury insieme alla sorella, decisero di fondare la Bloomsbury Group, il primo nucleo di quello che poi diventò un circolo intellettuale molto riconosciuto. Qui incontrò Leonard Woolf, un teorico della politica, che nel 1912 diventò suo marito.

Il clima intellettuale fervente dell’epoca la portò a dare ripetizioni serali alle operaie e ad avvicinarsi ai gruppi delle suffragette. Iniziò, così, il suo attivismo nel movimento per il suffragio delle donne e questo si rifletté anche nei suoi testi. Nei suoi scritti, infatti, affrontò la condizione e discriminazione femminile (Una stanza tutta per sé e Orlando – quest’ultimo tratta della storia d’amore avuta con Vita Sackville – West) e approfondì la figura dominante dell’uomo (Le tre ghinee).

Nel 1913, dopo aver finito il suo primo libro, cadde di nuovo in depressione e il marito, per aiutarla, le propose di fondare un’impresa editoriale. Così, nel 1917, nacque la Hogarth Press, che pubblicò nomi come Italo Svevo, Sigmund Freud, James Joyce e la stessa Virginia Woolf.

Il suicidio.

Virginia amava circondarsi di persone, ma quando era sola cadeva in depressione e la sua malattia peggiorò anche a causa del procedere della guerra.

Questo la portò, il 28 marzo del 1941, a riempirsi le tasche di sassi e lasciarsi annegare nel fiume Ouse. Prima di togliersi la vita, lasciò una lettera al marito:

“Carissimo, sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone abbiano potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai, lo so. Vedi non riesco neanche a scrivere questo come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n’è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possano essere state più felici di quanto lo siamo stati noi.

Quella di Virginia Woolf fu una vita tormentata e difficile, ma al contempo è stata una vita piena di amore per la scrittura, i libri, la letteratura e le persone. I suoi scritti sono un lascito importante e continuano ad essere un cardine fondamentale del femminismo.

 

Articolo a cura di:

Sara Najjar

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Sara Najjar
Nata nel 1996 a Bologna e cresciuta nell'hinterland modenese, è ritornata nella sua città natale da pendolare dove ha studiato prima Educatore sociale e culturale e poi Pedagogia. Si circonda di gatti fin da quando è piccola e, tra le tante cose, si ciba di musica (principalmente indie), serie tv, libri e scrittura.