Sex Education recensione
Cinema & Serie tv

Sex Education: recensione della terza stagione della serie di Netflix – RecenSara #8

Tempo di lettura: 3 minuti

Benvenuti ad un nuovo appuntamento con RecenSara, la rubrica di cinema a base di recensioni che esplora il mondo delle piattaforme streaming alla ricerca di prodotti, vecchi e nuovi, da consigliarvi (o sconsigliarvi).

La protagonista della recensione di questa settimana è una serie Netflix giunta alla sua terza stagione: “Sex Education“.

ATTENZIONE: il seguente articolo non conterrà spoiler della nuova stagione, tuttavia potrebbero essere presenti riferimenti alle stagioni precedenti.

Otis, Maeve e gli altri ragazzi sono pronti all’inizio di un nuovo anno scolastico. Sono passati pochi mesi dallo scandalo che aveva colpito la scuola in seguito alla messa in scena della versione musical-erotica di Romeo e Giulietta. Eric e Adam staranno vivendo la loro storia d’amore? Jean avrà detto a Jakob di essere incinta? Ma soprattutto, Maeve sarà venuta a sapere del messaggio di Otis?

Abbiamo atteso quasi due anni per questa terza stagione, le cui riprese sono state posticipate a causa della pandemia. Finalmente questa attesa è finita. Il 17 settembre gli otto nuovi episodi di “Sex Education” sono approdati su Netflix. La curiosità era tanta, le aspettative ancora di più. Con le sue prime due stagioni infatti, la serie tv britannica aveva fatto centro. La prima come novità assoluta, la seconda come conferma della qualità del prodotto.

Nuovi volti, nuove storie

Il punto di forza di questa terza stagione (e della serie in generale) è sicuramente da ricercare nella scrittura. Portare avanti il leitmotiv dell’educazione sessuale a livello scolastico senza incappare nel “già visto nelle stagioni precedenti” è assolutamente un compito difficile. La terza stagione di “Sex Education” ci riesce introducendo nuovi personaggi che vanno a sconvolgere nuovamente gli equilibri. Grazie all’arrivo della nuova preside il contrasto generazionale tra adolescenti e adulti prosegue, approfondendo tematiche che riguardano la libertà di espressione e le questioni di genere. Se da un lato alcuni studenti provano ad attenersi alle nuove rigide regole in risposta alla promessa di un brillante futuro, altri provano a ribellarsi. Tra questi spicca sicuramente il nuovo studente non binario Cal, ennesima occasione per la serie tv di rappresentare sempre più sfumature dell’essere umano, andando oltre i costrutti sociali basati sulla distinzione binaria tra maschile e femminile.

Sex Education recensione
Hope, la nuova preside della Moordale School

Vecchie conoscenze, nuove avventure

Se da un lato i nuovi volti aggiungo ulteriore carne al fuoco, dall’altro i personaggi storici continuano ad evolvere in maniera coerente al loro io. Ad ognuno viene dedicato il giusto spazio e la narrazione continua ad essere scorrevole, intrigante ed emozionante. A funzionare è sicuramente la capacità di “Sex Education” di raccontare gli adolescenti di oggi e i loro drammi senza smielate inverosimili da film romantico. Tutto è raccontato in maniera naturale, risultando verosimile. Questo, oltre a permettere al pubblico — specialmente quello adolescente — di riconoscersi nei vari personaggi, consente allo spettatore di accettare anche l’eventuale naufragio della coppia preferita. Tranquilli: Otis, Maeve, Eric, Adam e tutti gli altri continueranno a rimanere i vostri personaggi preferiti, con i loro difetti e i loro pregi.

Sex Education recensione
Otis, Eric e Adam nelle nuove divise della scuola

Questa terza stagione di “Sex Education” sicuramente non tradisce le aspettative e la sua identità, confermandosi un prodotto fresco, originale e interessante, sicuramente una delle serie meglio riuscite al colosso dello streaming. Come era successo alla fine della seconda stagione, anche questi nuovi episodi confluiscono in un paio di cliffhanger che sicuramente fanno ben sperare in una quarta stagione. Nella speranza che questa volta l’attesa sia inferiore.

Sex Education recensione

VOTO: 3,5/5

Come sempre RecenSara torna la settimana prossima con una nuova recensione. Alla prossima!

Sara Tocchetti
LEGGI ANCHE: Only Murders in the Building: recensione dei primi tre episodi della serie
Ti sei perso l’ultimo ‘Cronache di un Borderlain’? CLICCA QUI

Illustrazione in copertina di Francesca Cammarata

Leave a Response