nostalgico
Cronache di un BL

Se sei nostalgico ami il mare…e il desiderio di tornare ti consuma

Tempo di lettura: 2 minuti

Se sei nostalgico ami il mare. Sarà per quel movimento delle onde di andare e tornare.

Andare e tornare.

In un moto ipnotico e cadenzato.

E cos’è il nostalgico se non uno che vive in costante moto ondoso tra presente e passato?

Se sei nostalgico, il desiderio di tornare ti consuma. Come le onde del mare che sbattono sempre sullo stesso scoglio cambiandone la forma: lo sciabordio lo culla e lo assopisce mentre l’acqua lo scalfisce. Così la nostalgia di quello che non c’è ti anestetizza mentre ti divora. E mentre tu pensi a conservare i ricordi e a riviverli nella tua testa, non ti accorgi che il mondo intorno continua a girare, si veste di nuovo. E tu hai i panni smessi e logori del passato che ti stanno stretti.

Se sei nostalgico starai già pensando, smosso da queste poche righe, di andare al mare, in questo momento. Ma non quel mare a cui tutti ambiscono: quello da natiche bronzee e lettini fin sopra la battigia. Non è l’odore di olio di cocco quello che la tua mente sta cercando ora nella memoria. È più un profumo salino, di alghe e sirene. È un orizzonte pulito quello a cui sta guardando. Nel mio orizzonte ideale c’è sempre anche la curva sinuosa del Vesuvio che accarezza l’acqua prima di tuffarsi nelle viscere profonde della mia terra. Sono dettagli soggettivi: ciascun nostalgico ha la propria idea di paradiso. Ma qualunque essa sia contemplerà una visione, un suono, un odore che si può ricondurre al mare.

Se sei nostalgico e vivi lontano dal mare, ti stai spegnendo dentro. Poco a poco la tua fiamma si dissolve: ogni minuto lontano dal mare è un pezzo di te che la terra sta divorando. Siamo fatti di acqua salata e quella dolce ci arrugginisce gli ingranaggi. Sei un prigioniero con le manette liquide. Sei un condannato a morte che si avvia alla forca e ad ogni passo sente più vicino l’odore del sonno eterno.

Se sei nostalgico il mare è il tuo specchio e ti serve per guardarti dentro. La sua calma è la tua calma. Le sue tempeste sono le tue tempeste. La sua memoria è la tua memoria. E forse ti piace tanto perché in fondo, le acque non dimenticano. La superficie si mescola alla profondità come vorresti mescolare tu passato e presente.

Se sei nostalgico ami il cielo ma non quanto il mare. Il cielo è sempre là: magari si nasconde dietro nuvoloni minacciosi o non si fa guardare accecandoti con i raggi più splendenti. Ma è là. Sempre là. Se sei nostalgico preferisci il mare perché ti serve qualcosa che ti possa mancare. Per continuare a farti male. Per torturarti ancora un po’ e per dirti che quello che era è meglio di quello che è.

Se sei nostalgico ami il mare. E se ami il mare quasi sicuramente sei nostalgico. Ti manca qualcosa, lo cerchi nel passato mentre il futuro si avvicina pericolosamente e le braccia cristalline del mare ti sembrano improvvisamente più sicure di qualunque passo tu possa fare sulla terra ferma.

Se sei nostalgico probabilmente sei triste e il mare ti cura.

Se non sei nostalgico, guarda il mare e lo diventerai.

Margherita Sarno

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Margherita Sarno
Nata in una domenica di maggio, dedita agli studi linguistici trasformatisi poi in islamici, dopo la laurea diventa giornalista. Scrive per chi ama l’informazione pulita, per chi vuole ritrovarsi nelle parole che evocano sentimenti comuni e soprattutto per chi cerca la compagnia tra le righe.