Rinascere
Interviste

Rinascere in un corpo nuovo: la storia di Rosarita, dalla tv alla vita vera

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Sono passati tre anni da quando la clinica Pineta Grande di Castelvortuno (CE) ha aperto le sue porte alla produzione televisiva di Real Time per girare la prima puntata del reality Obesity Center- La Clinica per Rinascere. La protagonista di quella prima puntata era una donna che, raggiunta la consapevolezza di essere arrivata al limite, aveva trovato una grande forza dentro di sé e aveva deciso finalmente di rinascere.

Rosarita Sapone è una donna campana, dal carattere forte con punte di fragilità forgiate da un’infanzia difficile. Spesso Rosarita, come accade a molti, tende ad associare la soddisfazione di riempirsi con il cibo all’appagamento di una vita affettiva piena. È facile, soprattutto se si viene da famiglie tradizionaliste, magari anche de sud, guardare al cibo come un premio, motivo di aggregazione e convivialità e vederne la sua mancanza come privazione o punizione. Chi in un modo, chi nell’altro, tutti siamo stati ricattati dai nostri genitori con il cibo: da “Se non mangi non vai a giocare” a “Stasera a letto senza cena”.

Alla base di cattivi comportamenti alimentari, che possono evolvere in disturbi, c’è quasi sempre una motivazione psicologica.  Ecco perché quando Rosarita decide di intraprendere questo percorso di chirurgia bariatrica sa che tutti i cambiamenti necessari per ritornare in salute dovranno partire prima di tutto dalla sua mente. Una mente che l’ha spinta e motivata a cambiare vita. La chirurgia bariatrica, infatti, può aiutare in caso di obesità grave ma prima ancora di limitare le capacità dello stomaco, bisogna entrare in un nuovo state of mind.

Quella con Rosarita è stata una chiacchierata, più che un’intervista, perché quando le parli sembra di conoscerla da anni. È l’effetto che fanno un po’ tutti i reality: ti danno la sensazione di conoscere qualcuno che vive con una telecamera puntata addosso costantemente. Magari alcuni riescono a portare una maschera anche quando vanno a dormire ma Rosarita è una persona genuina, che si è mostrata con le sue fragilità che lei stessa ha trasformato in punti di forza. E oggi si fa portavoce di un messaggio di crescita e volontà.

Cosa ti ha spinto a volerti sottoporre ad un intervento di Sleeve Gastrectomy?

Sono sempre stata sovrappeso ma nei tre anni precedenti all’intervento ero scivolata in un tunnel. Ero arrivata a superare i 200kg e quando ho visto la possibilità di partecipare al reality della produzione Magnolia, mi sono subito iscritta. Con grande coraggio, ai provini, mi sono mostrata decisa e determinata nel voler vincere questa battaglia e tornare in salute. Ero arrivata ad un punto in cui non ero più autonoma. Avevo paura della società, del giudizio altrui. Mi sentivo oggetto di scherno da parte dei ragazzini e trattata come una vittima dalle altre donne: sentivo la pietà, lo schifo, la compassione. Spesso si associano le persone sovrappeso alla sporcizia, come se avessero prima di tutto un problema di igiene. Io volevo uscirne, volevo lavorare e volevo tornare a ballare.

Com’è stato ricominciare a vivere in un corpo nuovo?

Dopo l’intervento, che serve a ridurti lo stomaco, il tuo corpo non vuole mangiare ma la mente sì. È stato difficile subito dopo perché bisogna cominciare un vero e proprio svezzamento iniziando con cibi liquidi per poi arrivare pian piano, nel giro di mesi, a qualcosa di solido. Io avevo nausea tutti i giorni, era difficile persino trovare un’acqua che non mi facesse dare di stomaco. Piano piano ho imparato a riconoscere il mio corpo e a mangiare bene. Sono diventata più analitica: seleziono quello che mangio, scegliendo cibi più sani e dilettandomi anche in alternative light alle ricette più conosciute. (E qua mi ha rivelato una variante del tiramisù che resta un segreto tra noi, ndr). Prendi consapevolezza che quello che entra nel tuo corpo ti serve per vivere, anzi come mi ripeto spesso “mangio per sopravvivere non vivo per mangiare”.

Molte persone dopo questo primo intervento, si sottopongono alla chirurgia plastica, altri magari riprendono peso. Quali sono le difficoltà del “dopo”?

Personalmente faccio molto esercizio fisico e non ho intenzione, per il momento, di sottopormi a interventi per eliminare pelle e tessuti in eccesso. Ne derivano molte complicazioni e personalmente ho un po’ paura di tornare sotto i ferri, quindi cerco di muovermi molto e di tenermi in salute e bella naturalmente. Ingrassare di nuovo si può, purtroppo. Perché anche se lo stomaco tende a rifiutare le grandi quantità di cibo del passato, ci sono alcuni alimenti che passano senza problemi e sono soprattutto quelli carichi di zuccheri. Poi la mente. La mente ha sempre fame.

Tu sei sposata e hai due figli e la tua condizione gravava molto su di loro. Ti hanno appoggiata in questa scelta?

Da subito.  Sono stati un grande sostegno per me e oggi, dopo la mia rinascita sono anche una mamma migliore per i miei figli. Hanno un esempio da seguire non solo per quanto riguarda l’alimentazione, a cui loro tengono particolarmente, ma anche nel modo di affrontare la vita, con volontà ed impegno.

Il tuo è un messaggio di volontà, perché oltre al cambiamento fisico, si tratta di cambiare la propria impostazione mentale e lì non c’è chirurgia. Com’è stato questo percorso psicologico?

Ci vuole una crescita interna. Bisogna maturare la consapevolezza di non tornare indietro. Il mio è stato un lavoro costante su me stessa, ho contato sull’aiuto del mio nucleo famigliare e della mia amica Antonella, oltre che dello staff della clinica per il tempo del programma. Ma sin da subito ho deciso che dovevo farcela da sola. Altre persone, consapevoli di non farcela si affidano a dei professionisti, ma io ho voluto lottare da sola. Mi sono motivata con il desiderio di tornare a vivere, ballare, lavorare. Da qualche tempo a questa parte, una forte motivazione deriva anche dal sogno che coltivo di diventare una modella curvy.

Dopo aver perso tanto peso, indubbiamente la tua vita è cambiata. Percepisci anche un cambiamento nel mondo in cui vieni trattata?

Sicuramente. Si fa questa scelta per se stessi, non per piacere agli altri ma devo dire che adesso la gente mi guarda diversamente. Oggi mi giudicano per quello che sono, senza più la coperta di grasso sotto cui nascondevo la bambina perduta che ero. Oggi le persone mi vedono come una donna più sicura e non mi sento più maltrattata socialmente.

All’inizio della puntata che ti vede protagonista, hai detto una cosa che mi ha molto colpita: “Io mi vedo bella”. Ti vedevi bella prima e ti vedi bella anche ora, ma cosa è cambiato nella tua concezione di bellezza?

Prima mi vedevo bella perché nonostante tutto trovavo degli aspetti di me che erano belli. Ma era più una sorta di accettazione. Mi accettavo affinché anche gli altri potessero accettarmi. Ora mi vedo bella perché vedo una donna in salute. È una bellezza più consapevole.

 

A cura di Margherita Sarno

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Margherita Sarno
Nata in una domenica di maggio, dedita agli studi linguistici trasformatisi poi in islamici, dopo la laurea diventa giornalista. Scrive per chi ama l’informazione pulita, per chi vuole ritrovarsi nelle parole che evocano sentimenti comuni e soprattutto per chi cerca la compagnia tra le righe.