Onward - Oltre la magia
Cinema & Serie tv

Onward – Oltre la magia: recensione del nuovo lungometraggio Disney Pixar

Tempo di lettura: 3 minuti

Sarebbe dovuto uscire nelle sale cinematografiche italiane il 5 marzo. Il Covid ne ha posticipato l’uscita. Ma l’attesa è finita. Dal 19 agosto “Onward – Oltre la magia” è al cinema. 

In un mondo abitato da elfi, goblin, centauri e qualsiasi creatura fantastica possa venirvi in mente,  vive Ian Lightfoot, un elfo impacciato e solitario. Il giorno del suo sedicesimo compleanno la madre gli consegna un regalo da parte del padre, morto poco prima che lui nascesse. Il pacco contiene un bastone e una pietra magici e una lettera dove Ian apprende che il suo mondo una volta era dominato dalla magia e che il padre aveva ideato un incantesimo in grado di riportarlo in vita per un intero giorno. Ian, con l’aiuto del fratello maggiore Barley, tenta di eseguire l’incantesimo, ma qualcosa va storto. I due fratelli avranno ventiquattro ore per trovare un elemento essenziale per completare l’incantesimo e incontrare il loro padre. Ce la faranno?

Un fantasy “moderno”

Con “Onward – Oltre la magia” la Disney Pixar si cimenta nel racconto più classico dei classici, il fantasy, con creature leggendarie, magia e imprese eroiche, senza rinunciare al suo stile Pixar, sempre capace di commuovere e insegnare. Se ci si concentra sul lato fantasy del film non troviamo nulla di nuovo: un improbabile protagonista si ritrova coinvolto in un’impresa all’apparenza più grande di lui, con un compagno di avventure inesperto e un cuore nobile che ha tanto da dimostrare. 

Da brava storyteller la Pixar ha seguito lo schema alla perfezione, senza rinunciare a renderlo un po’ più moderno. Ed ecco che il mondo di “Onward – Oltre la magia” assomiglia molto al nostro, con cellulari, automobili e frullatori che hanno, in un modo o nell’altro, soppiantato la magia. Così la Pixar ci strizza l’occhio e ci invita a non lasciarci sopraffare dalla tecnologia e, perché no, a godere delle cose semplici.

Il lutto e l’amore tra fratelli

Dopo “Coco” e la morte raccontata attraverso el día de los muertos, con “Onward – Oltre la magia” la Pixar affronta ancora una volta i temi della famiglia e del lutto. Al centro del racconto c’è la mancanza di un padre mai conosciuto, rimpianto e forse un po’ troppo idealizzato. Mentre Ian il padre non l’ha neanche mai incontrato e lo vive attraverso le fotografie e i ricordi degli altri, Barley il padre lo ha conosciuto e, anche se poco, se lo ricorda. Se si aggiunge che i due fratelli sono l’uno l’opposto dell’altro, si può solo immaginare che i conflitti famigliari siano all’ordine del giorno. Eppure la volontà di entrambi di rivedere, anche solo per un giorno, il loro padre li unisce in un’avventura fuori dal comune, che li porterà a capire l’importanza dell’amore fraterno e dissotterrerà un legame più profondo di quello che si pensasse. 

Andate al cinema!

Pur non essendo paragonabile a capolavori Pixar come “Wall-e” o “Up”, “Onward – Oltre la magia” riesce a dimostrare ancora una volta la capacità che la Pixar (affiancata dalle disponibilità economiche della Disney) ha nel raccontare storie, scavare nell’animo umano, emozionare e commuovere. Così, se la sua uscita nelle sale ha scatenato parecchie polemiche, data la presenza di un personaggio (secondario) dichiaratamente omosessuale (fatto che merita solo un plauso e un alleluia), io, oltre a incoraggiarvi ad andare al cinema a vedere “Onward – Oltre la magia”, anche per contribuire alla ripartenza delle nostre sale, non sconsiglio un fazzoletto. Potrebbe sempre tornare utile.

CONSIGLIATO: Sì

VOTO: 7,5/10

Sara Tocchetti
LEGGI ANCHE – Pinocchio: il burattino della Disney compie ottant’anni
Ti sei perso il ‘Cronache di un Borderlain’ di questo mese? CLICCA QUI

Leave a Response