Luca Disney Pixar
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Che Italia è quella di Luca? Il Belpaese visto dalla Disney Pixar

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Se siete in possesso di un account Disney+ allora sicuramente avrete visto “Luca“, l’ultimo lungometraggio animato targato Disney Pixar, uscito sulla piattaforma il 18 giugno.

Le avventure di Luca Paguro e del suo amico Alberto Scorfano, due creature marine che possono assumere la forma umana sulla terra ferma, si svolgono sulla costiera ligure, a Portorosso, una fittizia Portofino. Tra gelati, vespe e grandi abbuffate di pasta, “Luca” racconta una storia di amicizia e di crescita, che si ispira all’infanzia del regista del film, l’italiano Enrico Casarosa.

Insomma, l’Italia è protagonista assoluta, nella storia e in chi l’ha voluta raccontare. Ma quanto è autentica questa Italia? Se le atmosfere e l’ambientazione strizzano l’occhiolino al pubblico italiano che non può fare a meno di sentirsi a casa, ci sono alcuni dettagli, tra gestualità, comportamenti e modi di dire che si rifanno a dei classici stereotipi riguardanti il Belpaese.

Santa mozzarella!

Prendendo in considerazione il doppiaggio inglese possiamo notare come molte espressioni siano comunque in italiano, molto probabilmente per mantenere una certa autenticità e contribuire all’atmosfera. Così, tra una parola inglese e l’altra, possiamo riconoscere frasi come “mamma mia!“, “pronti, partenza, via!” e “mannaggia!“, espressioni che conosciamo e usiamo abitualmente.

Ma ci sono anche espressioni che per quanto italiane ci sono del tutto sconosciute. “Santa mozzarella!“, “santo pecorino!” e “santo gorgonzola!” sono gli esempi più eclatanti: sicuramente dei buonissimi formaggi, ma espressioni inesistenti che contribuiscono a rafforzare quell’idea di italiano che non pensa altro che a mangiare, pasta e pizza secondo i cliché più comuni.

Silenzio Bruno!

Lo stereotipo più comune sugli italiani? Gesticoliamo quando parliamo. Un luogo comune assolutamente fondato, non lo possiamo negare. Ma il modo in cui viene rappresentato all’interno di “Luca” non è sicuramente tra i più veritieri.

Non poteva quindi mancare la famosa “mano a pigna” che noi solitamente usiamo in accompagnamento alla domanda “ma che dici?”. Peccato che all’interno del film venga utilizzato piuttosto a sproposito, soprattutto quando nel doppiaggio inglese i personaggi pronunciano frasi in italiano. La scena di “silenzio Bruno!”, presente anche nel trailer, ne è un esempio.

Un’Italia per un pubblico internazionale

Ciò che stupisce non è tanto l’utilizzo di stereotipi nei confronti dell’Italia all’interno del lungometraggio, non è certo la prima volta, soprattutto nei film americani. Quello che potrebbe stupire è la loro presenza nonostante il creatore del film sia italiano, nato e cresciuto in Italia, in grado di distinguere tra cliché e caratteristiche veritiere del nostro paese.

É vero però che, per quanto Enrico Casarosa sia il creatore della storia, “Luca” rimane comunque un prodotto Disney Pixar, un prodotto americano realizzato per un pubblico internazionale che, senza stereotipi, difficilmente riuscirebbe a percepire fino in fondo “l’italianità” che “Luca” vuole trasmettere. D’altronde, nonostante qualche luogo comune, l’atmosfera italiana si sente e si percepisce e il pubblico italiano non può che farsi coinvolgere.

Sara Tocchetti
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