Tredici
Cinema & Serie tv

Tredici torna su Netflix con un nuovo mistero

Tempo di lettura: 4 minuti

Dal 23 agosto è disponibile su Netflix la terza stagione di Tredici(Thirteen Reasons Why), la serie TV creata da Brian Yorkey e tratta dal romanzo 13 di Jay Asher. 

Quando la prima stagione arrivò su Netflix, Tredici si era presentato come un teen-drama capace di trattare in maniera nuova e diversa temi delicati e attuali: bullismo, omofobia, tossicodipendenza, suicidio, violenza sessuale. Divise il pubblico per il modo in cui aveva affrontato queste tematiche: la scena in cui Hannah Baker si taglia le vene, esplicita e di una potenza scioccante, non fu accolta positivamente da tutti, specialmente dal pubblico facilmente impressionabile. 

Nonostante tutto, il successo fu incredibile. Per questo Netflix decise di rinnovarla per una seconda stagione, che purtroppo non si è rivelata all’altezza della prima: quello che nella prima stagione era stato apprezzato per essere innovativo, nella seconda è risultato eccessivo, volto solo a impressionare il pubblico, poco approfondito e banalizzato. La critica non ne fu, quindi, entusiasta. Netflix l’ha rinnovata comunque per una terza stagione, nonostante la seconda, pur avendo chiuso le vicende legate al suicidio di Hannah, si fosse conclusa con un cliffhanger, aprendo le porte per nuovi possibili sviluppi. 

DOVE ERAVAMO RIMASTI

In seguito al suicidio di Hannah e alla consegna alla polizia delle audio-cassette contenenti le ragioni del suo gesto, i signori Baker denunciano la scuola per non aver aiutato come avrebbero dovuto la figlia. Il processo si conclude con l’assoluzione della scuola. Nel frattempo nell’ambiente scolastico le violenze continuano: Montgomery de la Cruz sevizia con uno spazzolone Tyler Down. Jessica Davis, invece, trova il coraggio di denunciare la violenza sessuale subita; per questo Bryce Walker viene arrestato e processato. Per mancanza di prove, lo condannano a soli tre mesi di libertà vigilata. Negli ultimi minuti dell’episodio finale Tyler, umiliato e arrabbiato per la violenza subita, si reca al ballo scolastico armato, deciso a compiere una strage, ma Clay Jensen lo dissuade e lo convince a fuggire. Mentre Tyler si allontana, si sentono le sirene della polizia, pronte a complicare la situazione.

CHI HA UCCISO BRYCE WALKER?

La terza stagione di Tredici si apre con un fatto sconvolgente, già anticipato dal trailer pubblicato da Netflix il primo agosto. Circa otto mesi dopo il ballo, Bryce Walker scompare e, qualche giorno dopo la polizia ritrova il suo cadavere sulla riva del molo. Qualcuno tra gli studenti già coinvolti nel processo di Hannah ha voluto farsi giustizia da solo. Tutti avevano un movente. Chi ha avuto il coraggio? Ad ogni episodio, attraverso numerosi flashback che mostrano ciò che è successo negli otto mesi che separano la mancata sparatoria di Tyler dalla sera dell’omicidio di Bryce, viene escluso un sospettato. Grazie alla voce narrante di Ani Achola, una nuova studentessa, lo spettatore riesce a ricomporre il puzzle e a scoprire la verità.

HA AVUTO SENSO REALIZZARE UNA TERZA STAGIONE?

Se lo scopo di questa terza stagione era quello di annoiare il pubblico, i complimenti sono d’obbligo: obiettivo centrato in pieno. La verità è che una terza stagione non era assolutamente necessaria. Normalmente, per riuscire a mantenere alta l’attenzione dello spettatore, per invogliarlo a continuare la visione, la prima cosa da fare è creare personaggi per cui il pubblico possa simpatizzare. Il fatto che nessuno dei ragazzi protagonisti generi questa reazione è dovuto alla loro incoerenza. Tutti predicano bene e razzolano male, dall’inizio alla fine. Mentre si ergono a giudici supremi, pronti ad affrontare bulli e stupratori, coprono le spalle a potenziali pluriomicidi ed effettivi assassini. 

TRAMA BANALE E DIFFICILE DA SEGUIRE

Ogni episodio presenta una struttura fissa: il sospettato di turno, privo di un alibi per la sera in cui Bryce è stato ucciso, dopo una serie di flashback che svela i suoi segreti, si rivela essere innocente. Lo spettatore, dopo un paio di episodi, intuisce lo schema e già dai primi minuti sa che il protagonista della puntata non è coinvolto nell’omicidio. La tentazione di passare direttamente all’ultima puntata per sapere chi è il colpevole è tanta. A causa dei continui flashback e flashforward, seguire la storia e comprenderla risulta difficile. Se ne sono accorti gli stessi sceneggiatori e creatori, che per questo hanno creato un escamotage, per segnalare al pubblico in che punto della storia ci si trova: il formato e la saturazione dell’immagine cambiano a seconda che ci si trovi nel passato o nel presente. Prima della morte di Bryce, la fotografia e il formato sono uguali a quelli delle stagioni precedenti; per ciò che avviene dopo l’omicidio di Bryce invece la fotografia è poco satura, grigia e cupa e l’immagine si riduce in altezza, cambiando formato. 

UNA MORALE CHE NON C’È

Nella prima stagione di Tredici, l’inserimento di tematiche importanti e significative, come la violenza sessuale e l’abuso di sostanze, aveva portato le persone a discutere e a riflettere su questioni spesso considerate scomode. In questa terza stagione, come già era successo nella seconda, il continuo proporre immagini forti serve solamente a sconvolgere lo spettatore, in maniera negativa. Le numerose azioni compiute da più personaggi, crudeli e violente, contribuiscono ad allontanare la storia dalla verosimiglianza e a renderla quasi assurda. Sembrano messe lì senza un reale scopo, fini a loro stesse e a alla voglia di scioccare: un’ostentazione di violenza gratuita. Avrebbe avuto molto più senso diminuire la quantità di questi episodi, e approfondire meglio quelli lasciati, in modo da stimolare una riflessione nel pubblico.

Nota positiva: la bravura dei giovani attori, specialmente nelle scene più intense, dove sono riusciti ad essere credibili e ad emozionare.

Conclusione: sconsiglio a chiunque la visione della terza stagione, specialmente a coloro che da una serie tv non pretendono un semplice intrattenimento. Questa terza stagione conferma che Tredici non ha più nulla da dire. La volontà di cavalcare e sfruttare il successo della prima stagione ha rovinato un ottimo prodotto, che fin da subito era divenuto un fenomeno di massa. 

CONSIGLIATO: No

VOTO: 5

Sara Tocchetti

Leave a Response