Top 3 lots del mercato antiquario
Cultura

Un nuovo inizio: le top 3 lots del mercato antiquario tra fine 2020 e inizio 2021

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“Chi la dura la vince”; “No pain no gain”; “Vincit qui patitur”. Si può scegliere la versione che si preferisce: quella dal sapore più nazionalistico, quella dalla vocazione internazionale, oppure – se proprio si ha l’ardire di sfidare la cancel culture – quella più vetusta. Ad ogni modo il risultato non cambia. Così devono aver pensato – magari senza stare a cincischiare sulle diverse versioni del modo di dire – i venditori e gli acquirenti di arte antiquaria nei mesi della “seconda ondata”. E, a giudicare dai risultati, sembrano proprio averci visto giusto: ecco i dati delle top 3 lots del mercato antiquario.

Qualche dato tra 2020 e 2021

L’antiquariato, infatti, non solo si è confermato un settore da campione d’incassi, ma è anche riuscito a rispondere alla grande sfida di questo periodo: le vendite online. Nel 2020, secondo il Global Art Market Report di Art Basel e UBS, le vendite online hanno prodotto circa 10,4 miliardi di euro. Inoltre, la soglia di spesa media per l’antico sul web è passata dalla soglia dei tremila a quella dei ventimila euro per opera. Già così le cifre sono importanti e permettono uno sguardo di ragionevole ottimismo sul futuro. Ci sono, infatti, ampi margini di crescita, soprattutto nella sezione scultura. Le opere di grandi autori come Bernini e Canova, per esempio, sono chiamate ad uscire dalla loro piccola nicchia di mercato e a raggiungere il grande pubblico per poter, così, lievitare di prezzo.

Non mancano neanche le garanzie: in Italia il primo trimestre del 2021 ha fatto registrare all’asta risultati importanti in tutti i principali settori del collezionismo. Dall’archeologia al design le percentuali di venduto per lotto sono state del 74% e per valore del 294,5%.

Top 3 lots del mercato antiquario: l’Archeologia

Il dipartimento di Archeologia si è confermato essere uno dei più trainanti per le vendite all’asta di antiquariato tra fine 2020 e inizio 2021, sia in Italia che all’estero. Lo scorso dicembre, infatti, Christie’s ha chiuso a Londra l’ultima asta di archeologia dell’anno con un saldo di 4.773.000 euro  e con il 70% di venduto. L’highlight dell’incanto è stato raggiunto da un marmo romano del II secolo d.C. raffigurante Dioniso, venduto per 949.000 euro.

Anche nel 2021 il dipartimento di Archeologia di Christie’s ha prodotto ottimi risultati. Il 9 febbraio, infatti, dal rostro parigino della major l’asta di arte mesoamericana ha totalizzato 2.539.000 euro con una percentuale di venduto del 90%. Il top price della serata è stato raggiunto da una statua di una divinità della cultura Veracruz, alienata per 500.000. Protagonista del mese di febbraio è stata anche un’importante casa d’aste italiana, la Pandolfini di Firenze. Il 23 febbraio, infatti, l’86% dei 236 lotti offerti in catalogo sono passati di mano. Top lot un’Afrodite pudica del II sec. d.C., copia romana di un originale greco probabilmente del IV-III sec. a.C., venduta per 118.750 euro.

Top 3 lots del mercato antiquario: Oriente e Militaria

Particolarmente interessanti i risultati della casa d’aste Czerny’s di Sarzana in chiusura dello scorso anno. Il ricco ed eterogeneo catalogo di Militaria ha fatto registrare, infatti, una percentuale di venduto pari all’83,4% di ben 700 lotti. Inoltre il top lot della serata, un’armatura completa in stile massimilianeo della seconda metà del XIX secolo, ha raggiunto la cifra di 125.000 euro, quasi raddoppiando l’indice più alto della forchetta di valutazione.

Tra febbraio e marzo, invece, le due major Sotheby’s e Christie’s si sono date battaglia sul campo del ricco mercato di arte orientale. Eccellenti risultati per Sotheby’s, che in febbraio ad Hong Kong è riuscita ad esitare tutti i lotti offerti, totalizzando 1.465.000 euro. Top price per una snuff bottle con decorazione a smalto e tappo in bronzo dorato di fine XVIII-inizio XIX secolo, venduta per 322.000 euro. La risposta di Christie’s è stata, però, ancora più impressionante. L’incanto newyorchese del 18 marzo ha registrato un saldo di 5 milioni di euro con una percentuale di venduto dell’88%. Particolarmente apprezzate sono state le giade cinesi, il cui top lot, una figura di animale mitologico del XVII-XVIII secolo, ha raggiunto la cifra di 435.000 euro.

Top 3 lots del mercato antiquario: Novecento e Design

Ancora storditi dalle vertiginose cifre dell’arte orientale, è bene concludere abbassando la temperatura corporea grazie alle più “contenute” cifre del design novecentesco. Il mercato italiano comincia l’anno 2021 con un’eclettica asta tenutasi da Pandolfini a Firenze il 19 gennaio. La percentuale di venduto si è assestata sul 67,7% di 180 lotti. Top lot dell’evento una coppia di poltrone a pozzetto di Gio Ponti del 1930 circa, esitate per 37.500 euro.

All’appuntamento della vendita di arti decorative, e in particolare dello Jugendstil, non poteva mancare la viennese Dorotheum. L’asta dello scorso 16 febbraio si è conclusa con una percentuale di venduto dell’83% dei 238 lotti. Top price per una poltrona reclinabile “Knieschwimmer di Adolf Loos, realizzata da Friedrich Otto Schmidt prima del 1914, alienata per 14.000 euro. L’ultima sessione di vendita da esaminare è quella della casa d’aste americana Wright. L’incanto del 18 febbraio a Chicago ha totalizzato 335 mila dollari, facendo passare di mano il 92% circa dei lotti offerti. Highlight un gruppo di dieci poltrone di Warren Platner per Knoll international del 1966-1970 circa con un prezzo di 13.600 euro.

Leonardo Marchesini
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