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Politica

Arriva la Carta Giovani Nazionale. Non è l’unica notizia purtroppo

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La settimana politica non si ferma ma non può non fare finta di niente continuando a parlare della politica interna. I più attenti avranno notato che non è stato pubblicato il sondaggio sui nostri canali Instagram: non me la sono sentita un po’ per etica personale ma soprattutto perché non stiamo più vivendo in una condizione normale. Abbiamo una guerra a qualche migliaia di chilometri da noi, una situazione internazionale completamente esplosa e anche la politica interna finisce per essere superflua. Non tutta però: la nuova Carta Giovani Nazionale è un nuovo strumento che merita un commento.

La Carta Giovani Nazionale: un nuovo sostegno alla crescita personale

L’ha presentata personalmente in un video il ministro per le politiche giovanili Fabiana Dadone. La Carta Giovani Nazionale è un QR code, scaricabile dall’App IO della Pubblica Amministrazione, per i giovani dai 18 ai 35 anni. Un semplice QR code che dà accesso ad agevolazioni, sconti, opportunità di formazione: tutto per permettere ai giovani di cominciare la vita da adulti in libertà. Sappiamo come non sia semplice, nel mondo in cui viviamo, avere una vita indipendente dai genitori; la Carta Giovani Nazionale si dà come obbiettivo quello di sostenere i ragazzi e le ragazze nelle attività della vita quotidiana. Per idearla infatti -spiega il ministro- è stato deciso di pensare ad una giornata di un giovane adulto immaginando di cosa avesse bisogno cominciando dall’abitazione.

Per questo al momento sono coinvolte 50 aziende che offrono servizi a tariffe agevolate ai possessori del codice QR della Carta Giovani Nazionale: da fornitori di energia a banche, da cinema a librerie, da negozi di articoli sportivi a istituti di formazione. Tutto per sostenere la crescita personale e professionale dei giovani. Come detto dal ministro Dadone, lp strumento è gratuito, è necessario lo SPID per accedere all’app dalla quale si può scaricare il  nuovo QR code.

Siamo in guerra, che che ne dica il governo

L’ultimo decreto varato dal Consiglio dei Ministri non lascia margini a dubbi: l’Italia è entrata in guerra contro la Russia. Una settimana fa ho dato la notizia della fine dello stato d’emergenza Covid il prossimo 31 marzo; questa settimana invece è stato varato lo stato d’emergenza per guerra.
Possiamo giocare con le parole quanto ci pare ma la scelta di armare l’Ucraina, anche non mandando uomini, ha un significato politico chiaro: una presa di parte netta che indirettamente ci porta a combattere una guerra. 

Era proprio necessario armare il popolo ucraino? È così utile fare il tifo perché l’Ucraina entri a fare parte dell’Unione Europea o è un modo per accecare ancora di più Putin? Già la NATO ha pagato, e sta facendo pagare, caro la sola intenzione di ammettere l’Ucraina; vediamo di non aggiungere carne a un fuoco preoccupante. 

Non sono un esperto di geopolitica tuttavia sta accadendo qualcosa, di poco controllabile e che potrebbe avere effetti devastanti sul mondo.
È vero: non ce ne siamo accorti per otto anni ma questo non significa che dobbiamo recuperare tutto quello che non abbiamo fatto. E non è neanche così assurdo pensare che l’Ucraina possa assumere uno status di neutralità fra la Nato e la Russia; se questo può salvarci da una terza guerra mondiale perché no. 

La storia ce lo insegna: l’incidente che innesca qualcosa di globale è dietro l’angolo. Chi, come l’Italia, ha nella diplomazia lo strumento di risoluzione delle controversie internazionali la dovrebbe usare mettendo da parte le appartenenze e pensando più al benessere del mondo.
Forse imparare un po’ di relativismo culturale potrebbe aiutarci. Al mondo non esiste solo l’occidente; esistono anche altri Paesi con altre visioni e culture. 

Se si vuole raggiungere davvero la pace, e far sì che non sia più qualcosa di astratto, qualcuno deve rinunciare ad alcuni interessi particolari che per l’altro rappresentano minacce. 

Federico Feliziani
Leggi anche: Covid- 19: ad aprile fine dello stato d’emergenza, salvo la guerra in Ucraina”
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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.