caffè a bologna
Bon Voyage

Caffè a Bologna: cinque posti consigliati per vivere la città

Tempo di lettura: 3 minuti
NB: La redazione di Borderlain.it specifica che non ha ricevuto compensi dalle attività commerciali citate nell’articolo 

Prendere un caffè al bar.

Abitudine, esigenza, rito sociale.
Quasi sempre acqua sporca, spesso bruciato.
Centellinato, sorseggiato, trangugiato.
Con zucchero o senza.
Appena un po’ più lungo.

La vera domanda è: lo apprezziamo davvero o ci fa sentire solo fighi?

Mentre ci pensate, vi suggeriamo cinque posti a Bologna dove fermarvi a bere un caffè.

Certo, non è la prima città che viene in mente quando si parla di caffeina.
Ma anche qui, a sapersi divincolare, ci sono tazzine interessanti. Il nervosismo ci piace e ci siamo attrezzati.

Consapevoli che non batteremo mai il Bar Mexico (en passant, questo è l’unico punto vendita in tutta Bologna dove potete trovare le miscele Passalacqua, “certamente tra i migliori caffè del mondo”), siamo andati oltre i “soliti noti” da guida turistica e optato per luoghi capaci di catturare l’aroma bolognese.

Naama Cafè, Via G. Oberdan, 31/B

In una via centrale, a poca distanza da Piazza Maggiore, la Fontana del Nettuno e tutto l’ambaradan più conosciuto, ecco Naama Cafè (prima sede di due, ma noi preferiamo questa per via del suo carattere più “ruspante” e vero).
Sarete accolti con gentilezza – a volte anche con qualche assaggino omaggio – e verrete introdotti in un mondo mediorientale fatto di tè, dolci tipici, sapori diversi dal tortellino.
Assolutamente da provare il Caffè turco.
I tavolini sotto al portico offrono una bella mescolanza di turisti, studenti, gente di passaggio.
Nonostante la posizione “turistica”, un posto garbato, onesto e “rilassante”.

Café de la Paix, Via Collegio di Spagna, 5

In una laterale di Via Barberia, tra una piccola libreria e la sede del Dams, sorge il Cafè de la Paix (colonna sonora), un bel progetto che prevede l’inserimento di ragazzi con disabilità nel mondo del lavoro.
Verrete serviti con professionalità e garbo, avrete tutto il tempo del mondo per sorseggiare un buon caffè in un ambiente tranquillo e familiare. O, perché no, anche una tisana, un aperitivo o un buon spuntino.
Da notare che molti prodotti sono biologici o equo – solidali.
Perfetto per ripararsi dal freddo o dalla pioggia di una giornata autunnale, con appresso appunti da ripassare o libro da leggere tra una lezione e l’altra.

Omnia Bar, Via Guglielmo Marconi, 42

In zona stazione e dintorni, beccare qualcosa di sincero e buono nello stesso tempo è più complicato. Intendiamoci, locali carini ce ne sono, ma niente più di un “mordi e fuggi” distratto per necessità.
La soluzione c’è: Omnia Bar, vicino Piazza dei Martiri.
Ambiente curato ed elegante – ma per fortuna non fighetto – miscele di qualità e anche qui prodotti biologici.
Cornetti consigliati.
Potrebbe diventare una vostra tappa fissa, sopratutto se lavorate nei pressi, ma anche per voglie improvvise.

Caffè De Marchi, Piazza S. Francesco, 4

Cambiamo completamente genere, e passiamo ad un classico.
Qui potrete sentire il sapore verace dei caffè dell’Autogrill e riassaporare la broda delle macchinette a 60 cents. Non guardatevi intorno, perché sappiamo esistono altri psicopatici come noi che apprezzano.
E allora, perché questo consiglio? Perché non volete perdervi un’esperienza.
Una delle anime di Bologna sta qui: bagni (chimici, ma nel vero senso della parola), tavoli scrostati ed appiccicosi, arredamento casuale ed ammuffito, birrette economiche in compagnia, mescolanza sociale ed ore tarde.
Di fronte a Piazza San Francesco, raduno notturno estivo, e a due passi dal Pratello.
Per sentirsi “regaz”.

Bar Billi 1833, Via Pietro de Coubertin, 1

Qui si respira aria di Bologna purissima. Un vero e proprio simbolo.
L’atmosfera è in tutto e per tutto anni ’70
, a partire dall’insegna.
Dunque genuinità e semplicità: la forza del locale è proprio quella d’aver mantenuto uno spirito d’altri tempi, ormai quasi del tutto introvabile (se non in qualche bar di provincia).
Brioche prodotte da loro, ricordano quelle degli stabilimenti balneari, da mangiare con gusto e voracità.
Nel fine settimana, famiglie, coppie, amici approfittano dello spazio al fresco con tavolini e “Il Resto del Carlino”, spesso dopo la salita al Santuario della Madonna di San Luca (troppo bolognese). Una sorta di seconda stazione del pellegrinaggio.
Per il vero borghese post-moderno.

Fine. Che dite, siete soddisfatti? Avete bar del cuore da proporci? Saremmo felici di provarli insieme a voi.

 

Davide Soriente
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