badante o casa di riposo
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Badante o casa di riposo? Ecco cosa preferiscono le famiglie durante la pandemia

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La scelta di affidare le cure di un familiare anziano ad altri, non viene mai presa a cuor leggero. Come se non bastasse, a causa della pandemia da Sars-Cov-2, è diventato ancora più complicato fare la scelta giusta. Nonostante ciò, i motivi che portano le famiglie ad affidare un anziano ad una badante o ad una casa di riposo sono tanti e la richiesta per questo tipo di servizi è sempre molto alta.

Le preferenze delle famiglie sono cambiate con l’inizio della pandemia? Probabilmente sì. Gli italiani, purtroppo, si sono ritrovati a pagare un prezzo altissimo durante le prime fasi dell’emergenza sanitaria. Le storie strazianti legate alle Rsa lombarde hanno spezzato il cuore di tutti e, ancora oggi, tanti italiani sono impossibilitati a incontrare i propri familiari anziani, oppure hanno la possibilità di vederli soltanto poche volte al mese seguendo tutta una serie di protocolli. Per quanto Rsa e case di riposo siano due servizi diversi, il ricordo di ciò che è stato e l’esperienza del presente stanno probabilmente condizionando non poco le scelte delle famiglie.

Abbiamo provato a confrontare su Google Trends l’andamento delle ricerche delle parole “badante” e “casa di riposo” negli ultimi 12 mesi.

badante o casa di riposo

Il grafico lineare ci mostra come muta l’interesse delle persone nei confronti delle due keywords (“badante” in blu, “casa di riposo” in rosso”) nell’arco temporale impostato. È abbastanza chiaro come prima della pandemia (o perlomeno prima che in Italia se ne cominciasse a parlare, ndr) le due curve viaggiassero a non troppa distanza, per quanto comunque quella blu – e quindi “badante” – fosse comunque leggermente più cercata.
Tutto cambia a partire da marzo 2020, precisamente dall’8 al 14 marzo, quando le ricerche delle keywords “casa di riposo” subiscono una clamorosa impennata. Risale all’11 marzo l’ormai storico decreto #IoRestoACasa del Presidente Giuseppe Conte per effetto del quale tutta l’Italia diventa “zona rossa”. L’impennata della curva rossa dura per quasi tutta la durata del lockdown e raggiunge il suo picco nella settimana dal 12 al 18 aprile, dopodiché subisce un arresto e si placa definitivamente con l’inizio della cosiddetta “Fase 2”.

L’impennata della curva rossa nei mesi di lockdown riflette probabilmente la tragedia delle Rsa

Come interpretare l’andamento della curva rossa da marzo a maggio? È verosimile che la gran parte delle persone che in quei mesi digitavano “casa di riposo” sulle tastiere dei propri dispositivi lo facessero per informarsi sulle notizie legate al coronavirus (cfr. Pio Albergo Trivulzio) e sulle condizioni delle case di riposo alle quali erano affidati i propri cari. Quotidianamente arrivavano nelle case degli italiani notizie di morti e focolai all’interno soprattutto delle Rsa (che ricordiamo, sono un servizio per certi versi differente da quello delle case di riposo).
Il trend positivo della curva rossa in quei mesi riflette dunque emozioni tutt’altro che positive: paura, frustrazione, incertezza.

badante o casa di riposo

L’aumento di richiesta di badanti

Viceversa, concentrandosi sulla curva blu (e quindi sulla keyword “badante”), si può notare che nei mesi di lockdown le ricerche si sono ridotte, probabilmente perché essendo tutti in casa gli italiani si sono occupati direttamente delle cure dei familiari anziani. A partire dal 4 maggio 2020, e quindi con l’allentamento graduale delle misure di contenimento, le ricerche di “badante” sono gradualmente aumentate. La curva blu raggiunge il suo massimo nella settimana dal 31 maggio al 6 giugno, ma poi si assesta comunque più in alto di quella rossa fino ad arrivare ai giorni nostri.
È ben visibile come, la distanza tra le due curve a favore di quella blu da maggio 2020 a settembre 2020 sia senz’altro maggiore rispetto ai mesi pre-lockdown.
Come interpretare questo cambiamento? Le famiglie hanno cominciato verosimilmente a preferire un servizio di assistenza domiciliare per i propri anziani.

badante o casa di riposo

Come si può notare dall’immagine, l’impennata di ricerche della keyword “badante” riflette una ricerca attiva rivolta ad informazioni relative a questo tipo di servizio. È nota inoltre l’erogazione del bonus colf e badanti legata alla crisi da coronavirus.

Oggi gli italiani dunque percepiscono come meno rischioso rivolgersi ad una badante rispetto ad affidarne le cure ad una casa di riposo? Verosimilmente sì.
È doveroso ricordare che, in ogni caso, anche affidandosi ad una badante è obbligatorio applicare tutte le misure di protezione e prevenzione per minimizzare il rischio legato al contagio.

Articolo a cura di:
Pietro Colacicco

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Pietro Colacicco
Responsabile Editoriale di Borderlain.it. Laureato in Scienze Politiche, Sociali e Internazionali e Giornalista pubblicista dal 2017. Scrive per non implodere. Conosce a memoria la tabellina del 9.