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Ricatto Bitcoin via mail: la storia di Silvia e i consigli di IONONCICASCO.it

Tempo di lettura: 5 minuti

La storia di Silvia, vittima del ricatto bitcoin via mail è attuale e diffusa nei meandri della rete. In cosa consiste lo chiediamo direttamente a lei, come proteggersi ve lo diciamo noi

La nostra lotta contro la disinformazione, e più nello specifico contro le trappole che si celano in rete, non si ferma. Come sapete la combattiamo con il migliore strumento: l’informazione.Il nostro obiettivo è diffondere tra gli utenti della rete un modo pratico di vivere il web, quello del  “Se sai non ti fregano”.

La storia di Silvia

Silvia è un nome di fantasia che utilizzeremo per tutelare la privacy della nostra lettrice. È una ragazza del sud di 26 anni, trascorre molto tempo in rete sia per lavoro che per piacere e conosce i rischi che si possono celare nel web perché si tiene informata.

Nonostante questo Silvia rimane vittima di una truffa adoperata con  estorsione mediante mail. Il sistema utilizzato dagli hacker per truffarla è tra i più loschi.

Silvia che cosa ti è accaduto?

Ho ricevuto una e-mail che portava come oggetto la password della mia casella di posta elettronica: quella circostanza mi ha intimorita. Sapere che qualcuno conosceva la mia password mi ha fatto sentire violata e minacciata, una sensazione che ricordo ancora con paura e disgusto.

Come si presentava il messaggio e quale era il suo contenuto?

La mail era contenuta nella cartella Spam, sono solita controllare anche quella cartella poiché spesso ci finiscono anche comunicazioni importanti. Nonostante fosse rintanata tra gli spam ha attirato subito la mia attenzione per via che l’oggetto era la mia password. La mail era in inglese, ma era scritta in modo molto semplice e chiunque utilizzando un normale traduttore online è in grado di tradurne il contenuto. Prima di mettermi in contatto con la redazione di iononcicasco mi sono documentata e ho appreso che molte volte la mail si presenta anche in italiano, in tal caso credo sia ancora più spaventosa.

Cosa c’era scritto?

La mail mi informava, con tono minaccioso, che avevano hackerato il mio profilo e che possedevano dei miei video registrati dalla webcam del mio dispositivo mentre ero intenta a guardare dei filmati pornografici.

La mail conteneva una richiesta di danaro di poco più di mille dollari da inviare su conto in valuta bitcoin indicato all’interno della mail stessa, altrimenti avrebbero diffuso questi video tra i miei contatti Facebook, quelli registrati nella mia email nonché ai miei familiari. Si trattava proprio della mail ricatto bitcoin.

Qual è stata la tua reazione?

Inizialmente sono rimasta pietrificata, mi avevano hackerata e il fatto che conoscessero la mia password ne era la prova lampante. Per essere sicura di aver tradotto bene ho incollato tutto sul traduttore di Google e mi sono accorta mio malgrado di aver tradotto bene. La mia paura era alimentata dal contenuto della mail. In pratica mi informavano che il ricorso alla legge sarebbe stato vano poiché avevano preso ogni precauzione del caso ed identificarli sarebbe stato inutile.

Sei andata davvero sui siti porno? Ti anticipo che sei libera di non rispondere sebbene ritengo che ognuno sia libero di fare ciò che vuole nella propria sfera privata

Risponderò ad ogni tua domanda sia per la discrezione che contraddistingue l’operato tuo e della redazione di iononcicasco, sia per la stima che nutro nei tuoi riguardi ma soprattutto per mettere in guardia altre persone, che siano donne, uomini, giovani e meno giovani. Ero solita visitare siti porno, non me ne vergogno ma ritengo che le informazioni intime di ogni individuo debbano restare tali, nessuno dovrebbe avere il potere di entrare in una sfera così delicata, specie per specularci. Ad ogni modo, il fatto che io mi fossi effettivamente collegata a questi siti rappresentava per me l’ulteriore riprova della veridicità delle affermazioni dell’hacker. Questo alimentava le mie preoccupazioni.

Come ti sei comportata concretamente?

Ero molto spaventata, mi reputo una persona molto forte caratterialmente, non oso immaginare come possano sentirsi persone più deboli o magari sposate o che ricoprano alte cariche dove l’aspetto è tutto. In un primo momento ho cominciato a documentarmi sul web per cercare di capire se poteva trattarsi di una truffa, se era già capitato ad altri prima di me. Ma successivamente mi sono ricordata dell’operato del tuo sito che seguo e ti ho subito contattata sia per consigli sia per raccontare la mia storia.

Ero già intenzionata a lasciar perdere e a non cedere al ricatto del truffatore, ma sicuramente il tuo aiuto è stato vitale poiché mi hai tranquillizzata spiegandomi concretamente come si realizzava questa truffa e come evitare di cadere in questa trappola

Silvia un’ultima domanda. Hai denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine?

Cara Maria in verità no, ma non per vergogna o eccesso di pudore, purtroppo credo non sia lo strumento idoneo per questo tipo di atteggiamento. Denunciare alle autorità e riempire gli uffici della polizia postale non credo sia utile, ma non per sfiducia nelle forze dell’ordine che ogni giorno operano attivamente su tutto il territorio e per le quali nutro profonda stima. Ritengo sia inutile perché questo tipo di truffa è ben organizzata, individuare i truffatori è praticamente impossibile. Migliore idea invece è quella di rendere la notizia virale, bisogna parlarne fino allo sfinimento. Tutti devono sapere che questa è una truffa, devono essere informati poiché è solo con l’informazione che si combatte la paura. Per questa ragione mi sono rivolta a voi.

Adesso facciamo chiarezza: Che cosa è accaduto a Silvia?

Silvia è stata vittima di sextortion attraverso il comune ricatto bitcoin via mail. Forse è già capitato anche a te o potrebbe accaderti, è successo a tantissime persone negli ultimi mesi. Non ti voglio allarmare ma ti consiglio di dedicare alla delicata faccenda due minuti del tuo tempo, perché se ti documenti non cadi nella trappola dei truffatori.

In che cosa consiste questa temibile truffa che si realizza mediante estorsione?

La truffa in questione si presenta ai vostri occhi mediante una mail dal tono minatorio.

In pratica il contenuto della mail vi avverte di avervi ripreso mentre guardavate filmati porno grazie alla fotocamera del vostro smartphone o del pc e che quelle immagini saranno pubblicate in rete e inviate ai vostri amici e colleghi se non pagherete la cifra indicata nel corpo della mail. La somma è sempre alta ma mai altissima, non è quasi mai inferiore a qualche centinaio di euro.

Per evitare la diffusione delle proprie immagini in rete e tra gli amici, il destinatario viene invitato a pagare la somma entro un termine che in genere è di 48 ore dall’apertura del messaggio. Il pagamento viene richiesto in cripto valute, quasi sempre Bitcoin da inviare all’indirizzo contenuto nella mail.

Generalmente i truffatori non sono in possesso di alcuna foto o video che ti riguarda, inoltre il pagamento in bit coin non rilascia al beneficiario alcuna indicazione relativa alle generalità del soggetto che versa il denaro.

In pratica i truffatori inviano una mail esattamente identica ad un numero indefinito di destinatari nella speranza che la maggioranza abbocchi e proceda con il pagamento, ma di fatto non possono discriminare chi ha proceduto al pagamento.

In sintesi pagare non vi assicura nulla.

Come evitare di cadere nella trappola del ricatto sessuale – Tutti i nostri consigli

Ecco cosa fare:

  1. Cestinare subito la mail ricevuta
  2. Non assecondare il truffatore pagando la somma richiesta, un tale comportamento potrebbe incentivarlo a protrarre e ripetere il comportamento estorsivo
  3. Cambiare immediatamente password della tua mail utilizzandone una più complessa
  4. Non utilizzare la stessa password su siti diversi
  5. Utilizzare l’autenticazione a più fattori
  6. Proteggere la web cam del pc con particolari software scaricabili anche gratuitamente

Come proteggersi se si naviga sui siti porno

Nessun problema! Puoi proteggere la tua privacy in poche mosse:

  • Copri la webcam con un po’ di nastro adesivo scuro
  • Utilizza la navigazione in incognito
  • Utilizza un buon antivirus ed effettua la scansione dei virus con continuità

Sebbene nella quasi totalità dei casi il truffatore non è in possesso di alcuna foto o video che ti riguarda, in alcuni casi può succedere che venga istallato a tua insaputa un malware (virus) sul tuo computer idoneo ad azionare la webcam senza fartene accorgere in quanto non il virus non aziona l’accensione della spia luminosa della web cam.

Questo fenomeno in gergo è definito camfecting ed è un vero e proprio hakeraggio della webcam.

Sono in commercio numerosi software in commercio volti ad eludere questo fenomeno, li trovi in rete facilmente.

E’ possibile inoltre acquistare lenti scorrevoli per coprire la webcam del pc.

La migliore cosa che tu possa fare se sei stato vittima di un tentativo estorsione di questo tipo è ignorare ogni messaggio ricevuto. Questo tipo di truffa funziona perché fa leva su argomenti sensibili minando così alla vulnerabilità degli utenti. La difesa più efficace è ignorare i messaggi ed informarsi.

A cura della Dott.ssa Maria Guarino
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