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Politica

Rai: Fazio lascia dopo 40 anni e Salvini festeggia con un tweet

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C’è una cosa di cui il potere politico italiano è goloso: la Rai. Metterci le mani rappresenta quasi una dimostrazione di forza che quindi si rende indispensabile per tutti gli inquilini di Palazzo Chigi. Ma quando questa manifestazione del potere si fa sguaiata il governo si attrae i riflettori da solo.

Rai: “belli ciao” scrive Salvini dimostrando di non saper nulla di management

Il caso della settimana è senza dubbio l’addio alla Rai di Fabio Fazio che, dopo quarant’anni, lascerà il servizio pubblico per portare la propria esperienza a Discovery. Una notizia che rattristerebbe ogni buon azionista ed imprenditore dato che Fazio è un volto che porta incassi pubblicitari con la propria capacità di acchiappo di illustri ospiti.

Solo chi crede di vivere negli anni ’50 del secolo scorso potrebbe festeggiare l’addio di Fabio Fazio alla Rai: eppure qualcuno c’è riuscito. Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha salutato la notizia con soddisfazione ironizzando pure sul canto più significativo legato alla lotta di Liberazione. «Belli ciao» ha postato riferendosi anche a Luciana Litizzetto che seguirà a ruota Fazio sul Nove.

È facile dedurre che per il ministro Salvini sia una liberazione aver perso l’esperienza di Fazio non curante di come la Rai ne risentirà parecchio. Non essendo più nell’epoca dei due canali esiste la concreta possibilità che il pubblico di Che tempo Che fa da settembre spinga il tasto nove del telecomando invece di sintonizzarsi sulla terza rete pubblica.

Sì perché il programma è di proprietà di Fazio per il 50%, e per l’altra metà di un’altra casa di produzione diversa dalla Rai. Se Salvini immaginava quindi solo una sostituzione alla conduzione del programma, rimarrà fregato. È possibile che da settembre Che tempo che fa, con tutti i suoi ospiti, diventi una trasmissione di Discovery.

Il sotto testo, inutile negarlo, è il tentativo di rendere la Rai una macchina per la narrazione del governo. È stato sempre così, soltanto che la lottizzazione della TV pubblica un tempo non la si esibiva come un trofeo: la si faceva e basta. Un tempo poi il potere politico sulla Rai aveva davvero la possibilità di incidere sulla cultura del Paese e non solo; adesso invece il mondo della comunicazione è un universo talmente grande che la Rai ne rappresenta solo un pulviscolo.

Prima di festeggiare la cacciata di Fazio Salvini avrebbe dovuto pretendere la calcolatrice e, come farebbe un uomo dello Stato, verificare qual’è la perdita economica per l’azienda di cui è azionista in quanto esponente del governo. Invece ha twittato.
Fosse l’unico tweet…

Emilia-Romagna: una tragedia paragonata alla sconfitta del Milan

Non posso, scrivendo da Bologna, non fare riferimento a quanto sta accadendo in Emilia-Romagna: un secondo terremoto, senza scosse però.

Una catastrofe che sta colpendo migliaia di persone e di aziende che in queste ore si ritrovano senza più niente: tutto macerato dall’acqua e spazzato via dalle numerose frane. Una tragedia che il ministro delle infrastrutture, colui che quindi si dovrà occupare di ricostruire i collegamenti viari che adesso non esistono più, ha messo a confronto con la sconfitta della sua squadra del cuore.

 

 

Un tweet immediatamente cancellato ma che non è passato inosservato risultando uno schiaffo a tutte le persone che stanno letteralmente nuotando per mettersi in salvo.

Una figuraccia indegna per una persona che siede al potere, così come lo è stato il tweet su Fabio Fazio. Propriamente indegna: perchè la Costituzione imporrebbe a Matteo Salvini di adempiere ai suoi compiti con dignità ed onore. 

Federico Feliziani
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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.