naufragio
Politica

Naufragio di Crotone: serve un cambio di obbiettivi e di modalità

Tempo di lettura: 2 minuti

È successo un’altra volta, un altro naufragio di fronte alla costa italiana di persone piene di speranza in un futuro migliore. Migranti economici o profughi di guerra fa poca differenza: non li abbiamo accolti perché qualcosa non ha funzionato.

Naufragio a Crotone: le parole di Piantedosi riempiono un silenzio necessario

Che serva una politica di gestione delle migrazioni è palese, che l’Italia sia geograficamente il porto europeo più vicino anche, ma prima della politica deve esserci il soccorso dei naufraghi. Qualsiasi politica migratoria voglia sposare il governo, il salvataggio di chi arriva in mare, su barche fatiscenti, è una necessità.

Qualcosa non ha funzionato nelle operazioni di salvataggio, sono in corso le indagini ma quello che sta facendo più discutere sono le parole del ministro dell’interno Piantedosi. Lui, dice, non sarebbe partito perchè niente giustifica la messa in pericolo dei propri figli: parole che non potevano non accendere il dibattito politico.

La prima ad intervenire è stata Elly Schlein, neo segretaria del Partito Democratico che intervenendo in commissione Affari Costituzionali alla Camera ha chiesto le dimissioni di Piantedosi. Non solo: l’opposizione vuole indagare le cause del naufragio accertando anche il comportamento di Matteo Salvini da cui dipende la Guardia Costiera che sabato notte non è uscita in mare.

Un caso politico che ci porteremo dietro a lungo ma soprattutto, una grande sconfitta per lo Stato che ha visto arrivare sulla spiaggia una sessantasette cadaveri. 

Naufragio di Crotone: il blocco navale spazzato via dalla poltrona di Chigi

C’è una sostanziale differenza fra essere all’opposizione ed essere al governo: il dovere di risolvere i problemi con soluzioni attuabili. Giorgia Meloni lo ha capito immediatamente e infatti, non solo gli sbarchi sono costanti, ma di blocco navale Fratelli d’Italia non ne parla più. 

Il ripensamento di Giorgia Meloni ci dovrebbe far imparare una volta per tutte come le migrazioni siano fenomeni indipendenti dai governi: la politica deve certo gestirle ma non le può bloccare. Esistono dalla creazione del pianeta ed esisteranno sempre: cambieranno i motivi, le rotte ma gli spostamenti di persone da una parte all’altra del mondo non spariranno.

Sarebbe quindi bene andare oltre l’obbiettivo impossibile di fermarli e ragionare su come gestirli senza più vedere un naufragio a cento metri dalla terra ferma. 

Federico Feliziani
Leggi anche: “Zelensky-Meloni: l’incontro rovinato da Berlusconi
Non hai ancora letto l’ultimo Cronache di un Borderlain? Clicca qui

Leave a Response

Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.