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Politica

Prescrizione: il dibattito politico si scontra con la dura realtà

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La prescrizione agita la maggioranza entrata subito nel poco appassionante derby fra giustizialismo e garantismo.

A portare fibrillazione nella maggioranza in questi giorni è la giustizia. In particolare intense trattative si stanno compiendo sulla modifica alla riforma della prescrizione fatta approvare dal Ministro Bonafede che in questo modo ha portato a casa una delle battaglie storiche del Movimento Cinque Stelle.

Senza nessun pregiudizio bisogna essere chiari sull’oggetto del contendere. Oltre alla piacevole lettura delle trattative politiche che tanto divertono analisti e cronisti ci sono i cittadini in balia di una giustizia a volte troppo lunga. Non bisogna però essere ingenui: la prescrizione è una delle armi in mano agli avvocati che la usano come elemento nella strategia difensiva dei loro clienti. Ed è questo l’argomento portato da chi vorrebbe eliminare la data di scadenza dei processi. Cosicome, al contrario, c’è il diritto a non restare imputati a vita: come evidenzia chi pensa alla prescrizione come a un meccanismo necessario.

Nel contempo c’è l’altra faccia della medaglia da tenere in considerazione. Ovvero le molte vittime che non vedono giustizia per il decorrere della prescrizione. Se da un lato l’imputato ha diritto a conoscere la sentenza in tempi ragionevoli, le vittime non possono non trovare giustizia per colpa della data di scadenza appiccicata sui processi.

A portare la politica alla realtà ci pensa la cronaca che in questi giorni sta riproponendo all’opinione pubblica due casi che hanno fatto discutere. L’omicidio di Stefano Cucchi e il caso Vannini. Per il primo è arrivata la motivazione della sentenza di primo grado che spiega le pesanti responsabilità degli imputati condannati; per il secondo invece è arrivata la sentenza di Cassazione che ha ribaltare il secondo grado di giudizio. Il tema della prescrizione ha avuto un ampio ruolo nel caso di Stefano Cucchi. La sentenza assolutoria nel processo ai medici dell’ospedale Pertini è arrivata con un forte messaggio da parte della corte che lascia intendere la non limpidezza dell’assoluzione. Se non fosse intervenuta la prescrizione forse sarebbe potuta cambiare.

Fra i fan della prescrizione e chi segnala il diritto delle vittime ad avere giustizia si stanno tirando in ballo elementi poco pertinenti. La prescrizione centra assai poco con il principio costituzionale del giusto processo o della ragionevole durata dei dibattimenti. La politica è realtà e la realtà è politica. I politici tuttavia potrebbero mostrarsi più vicini ai sentimenti che un tema come quello della prescrizione suscita. Non è solo un tecnicismo che fa risparmiare o sprecare denaro pubblico. Nel tema prescrizione rientrano vari aspetti che non possono essere semplificati nel derby fra garantismo e giustizialismo.

In passato la materia della giustizia è stata un ambito nel quale sono entrati personalismi di ogni genere. Il governo giallo-rosso riuscirà ad arrivare a una riforma complessiva della giustizia che non perda di vista le vittime e il loro diritto ad avere una sentenza definitiva?

Federico Feliziani

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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.