Fridays for future
Società

Fridays for future: ci stiamo finalmente svegliando?

Tempo di lettura: 2 minuti

Lo sviluppo tecnologico ed industriale degli ultimi decenni se da un lato ha consentito innegabili progressi in campo socio-economico, dall’altro, ha danneggiato fortemente l’ambiente. L’inquinamento, i cambiamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai, l’estinzione di tantissime specie animali e vegetali, la deforestazione della Foresta Amazzonica, sono soltanto alcune delle problematiche ambientali che minacciano il nostro pianeta.

Le moderne industrie del Nord America, dell’Asia e dell’ Europa, infatti, sono responsabili dello sfruttamento della maggior parte delle risorse naturali e producono elevate quantità di rifiuti ed emissioni inquinanti, con danni ambientali a scala globale, nonché pericolosi effetti sulla salute umana.

Le risorse del nostro pianeta non sono infinite: ciò significa che, di questo passo, la vita sulla Terra non sarà più possibile. L’ha capito bene Greta Thunberg, classe 2003, candidata al Premio Nobel per la pace, iscritta tra i 25 teenager più influenti da Time, che da mesi si batte con tenacia per scuotere le coscienze non solo della gente comune, ma soprattutto dei “potenti della Terra”. Greta è l’ideatrice dei Fridays For Future, noti anche come “scioperi scolastici per il clima”: studenti di tutto il mondo decidono di non frequentare le lezioni scolastiche per partecipare a manifestazioni in cui chiedono e rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

Oggi 27 Settembre 2019, data del terzo sciopero globale per il clima (dopo quelli del 15 Marzo e del 24 Maggio scorsi), più di un milione di ragazzi sono scesi in piazza in 180 città italiane: da Milano a Torino, da Roma a Napoli, migliaia di giovani hanno scandito i loro slogan contro l’inquinamento impugnando bandiere e striscioni.

A Napoli studenti da ogni parte della città e della provincia sono partiti da Piazza Garibaldi,manifestando con un’ attenzione particolare verso la Terra dei Fuochi, l’enorme area tra le province di Napoli e Caserta in cui la Camorra gestisce lo smaltimento illegale di rifiuti speciali (che arrivano da tutta Italia) e brucia i rifiuti tossici.

Che qualcosa stia davvero cambiando?

Fatto sta che le problematiche ambientali sono note già dagli anni Settanta e la definizione di “Sviluppo Sostenibile” è stata coniata nel 1987, grazie al rapporto “Our Common Future”(noto anche come “Rapporto Bruntland”), il quale afferma che per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo in grado di assicurare «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri».

Fino ad oggi, sono stati firmati oltre 200 trattati relativi all’ambiente, eppure mai quanto adesso sembriamo essere lontani da un mondo sostenibile e green.

Quello che ci si augura è che Greta questa volta riesca davvero a fare la differenza… E noi Borderlainers siamo tutti a fare il tifo per lei!

 

 Katia Ricci

 

Leggi anche: Dalla spesa sospesa al panaro solidale: le iniziative di solidarietà a Napoli durante l’emergenza Coronavirus
Ti sei perso il Cronache di un Borderlain di questo mese? Clicca qui. 

 

Leave a Response