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Politica

Draghi in Senato per la fiducia. Punti chiari ma anche qualche assente

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Che cosa farà il governo Draghi lo ha riferito il Presidente del Consiglio stamattina in Senato. Quali sono i punti salienti del primo intervento di Draghi?

Il Presidente Draghi, dopo un lungo silenzio, è tornato a parlare questa mattina nell’aula del Senato per il discorso della fiducia. Un intervento molto atteso anche dalle forze politiche che non avevano chiaro quale sarebbe stato il programma di governo. E facevano bene a essere in frenetica attesa: Mario Draghi infatti ha utilizzato questo appuntamento per definire diversi aspetti. 

Chiedendo la fiducia con il suo intervento Draghi ha rappresentato una panoramica sulla situazione del Paese. Un momento più tecnico che politico nel quale però non ha dimenticato di ringraziare il precedente governo. Stupendo forse molti degli uditori Draghi ha evidenziato come il suo governo farà largo uso del lavoro predisposto dal Presidente Conte. Non da ultimo le bozze del Recovery plan che, secondo Draghi, saranno usate come base di partenza.

Entrando più nello specifico Draghi ha tracciato le macro aree su cui il governo dovrà intervenire. Anche in questo caso il riferimento a Conte non è mancato. Saranno gli stessi temi ad essere al centro dell’azione di governo: lotta al Covid, ripresa economica e transizione ecologica. Nel descrivere queste aree è ricomparso un aspetto che sembrava sparito dal radar della politica. Ovvero come da questa pandemia il mondo non uscirà uguale.  Per questo -dice Draghi- dobbiamo imparare da questo momento storico senza precedenti. Citando un intervento di Papa Francesco mette in correlazione pandemia e rispetto dell’ambiente rimarcando ancora una volta come la transizione ecologica sia un compito fondamentale.

Non viene nascosto l’impegno imminente dato dallo scadere del blocco dei licenziamenti. Draghi dà alla politica il compito di trovare una soluzione non dimenticando però come le professioni e gli impieghi non siano tutti uguali e quindi come sia necessario lavorare su soluzioni diversificate. 

Sempre con un occhio fisso sulla pandemia la scuola sarà un altro obiettivo del governo Draghi. Troppo tempo perso, sostiene il Presidente del Consiglio. Per cui andranno rimodulati orari e tempi per permettere, sì il ritorno alla scuola in presenza, ma in sicurezza tiene a sottolineare. Attraverso il tema dell’accenno alla didattica a distanza Draghi per la fiducia pone la riduzione del divario digitale come ulteriore obiettivo da raggiungere.

Non solo nel mondo della scuola ma complessivamente in quello della pubblica amministrazione. Draghi invoca così una riforma tecnologica che permetta anche nuovi metodi per il coinvolgimento dei cittadini. Oltre alle famigerate sburocratizzazioni e semplificazioni.
Ma non si ferma qui. Pensa anche a nuovi metodi per l’assunzione del personale che premino la competenza e sveltiscano la selezione. 

Se le forze politiche desideravano sentire parlare il Presidente Draghi alcune di esse hanno ricevuto limiti ben definiti. Draghi ha tenuto a dettagliare quale sarà la politica internazionale che perseguirà il governo. Sarà europeista e legato a doppio filo all’alleanza atlantica. Specifiche che creeranno qualche mal di pancia all’interno della Lega, la cui politica estera vede ben altri pilastri. 

Una politica estera chiara ma non abbastanza. Draghi non menziona i casi scottanti di Giulio Regeni e quello più urgente di Patrick Zaki. Su queste questioni il governo come si esprimerà? Ad ora non lo sappiamo. 

Poi, all’interno delle dimenticanze, c’è anche un intero pezzo del governo. Draghi, insieme al Presidente Mattarella, ha scelto di prevedere un ministero per le disabilità.  Non ha però tracciato l’orizzonte su cui si dovrà muovere dando così ragione a chi critica la scelta. C’è ancora la replica, è vero. Ma lo spettro programmatico è delineato nell’intervento principale. Dopo avrebbe il retrogusto di ripiego. 

Federico Feliziani

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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.