Draghi al Quirinale
Politica

Draghi al Quirinale: i problemi inediti a cui la politica non guarda

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Si marcia spediti verso l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica con l’ipotesi di Mario Draghi al Quirinale. Ma questa settimana non ci occupiamo solo di politica italiana ma andiamo in Europa per una retromarcia clamorosa.

Mario Draghi al Quirinale: i limiti ignorati dalla politica

Dopo l’ipotesi di Silvio Berlusconi al Colle l’eventualità di Mario Draghi al Quirinale si fa sempre più alta.

La domanda che però nessuno pone è: l’avvicendamento di Draghi a Palazzo Chigi avverrà prima o dopo la sua elezione a Capo dello Stato? Non è un caso che qualche tempo fa proprio su questa rubrica scrissi che, se Mario Draghi desiderava il Colle, si sarebbe dovuto dimettere a novembre.

Si potrebbe configurare una situazione senza precedenti ovvero: Draghi potrebbe essere eletto Presidente della Repubblica mentre siede a Palazzo Chigi; a quel punto sarebbe suo il compito di ricevere le proprie dimissioni da Presidente del Consiglio e incaricare un’altra personalità di formare un governo.
Ci potremmo trovare quindi nello scenario in cui Mario Draghi al Quirinale che incontra sé stesso per accogliere le proprie dimissioni da Palazzo Chigi per poi iniziare le consultazioni. Ci sarebbero un po’ di nodi inediti da sciogliere. Come per esempio Mario Draghi al Quirinale dovrebbe incaricare un nuovo presidente del consiglio avendo interpretato quel ruolo fino a poco prima. Draghi sl Quirinale dovrebbe stare a vedere l’evolversi del PNRR senza intralciare il traffico se non per esercitare le sue funzioni di Capo dello Stato.

Ma poi non finirebbero qui le grane. Il secondo dopo l’elezione di Mario Draghi al Quirinale in Parlamento l’attuale maggioranza si dissolverebbe immediatamente. Non c’è infatti nessun’altra personalità in grado di tenere insieme una maggioranza così ampia nel momento in cui si potrà andare ad elezioni.

Si parla del ministro dell’economia Franco, ma non si chiama Mario Draghi e soprattutto non rappresenterebbe una via obbligata. A quel punto infatti nulla potrà tenere al desiderio delle urne di alcune forze politiche come Lega e Fratelli d’Italia che stanno pensando di votare Draghi

È vero che di solito i nomi dei pronostici poi non entrano nelle urne però si ha la sensazione che Mario Draghi sia la soluzione per il minimo sforzo massima resa. Anzi: sforzo nullo visto quanto poco la politica abbia cercato. E si ha anche la sensazione che stia sfuggendo qualcosa di evidente come appunto il sostituto di Draghi al governo. 

Il protocollo per la comunicazione inclusiva: il ritiro pesa più del contenuto

Forse per la prima volta nella storia la Commissione europea è stata bruscamente frenata dalle critiche.
È successo pochi giorni fa quando è iniziato a circolare il testo ad uso del personale dell’Unione Europea su cui erano riportati consigli per implementare la comunicazione inclusiva.

Nel vademecum la Commissione metteva a punto forme linguistiche per agevolare i propri funzionari nell’utilizzo del politicamente corretto. Fra questi, visto il periodo natalizio, ne compariva uno su come fare gli auguri di Natale rispettando così tutte le confessioni religiose presenti nell’Unione. Il suggerimento consisteva nell’augurare buone festività invece di un più tradizionale buon Natale.

Proprio questo passaggio ha scatenato un vero e proprio dibattito con i partiti di Centrodestra che hanno fatto pervenire critiche alla Commissione. Tutto ci si aspettava tranne che ventiquattr’ore dopo il documento venisse eliminato con tanto di scuse da parte di chi ha partecipato alla sua stesura. 

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L’elemento interessante non è il dibattito che ne è scaturito, anche se potrebbe essere utile per ragionare sulla soglia di politicamente corretto tollerata; ma quanto più stupisce è il ritiro in fretta e furia senza neanche tentare una motivazione.
Tatticamente si potrebbe leggere come un segnale di debolezza dell’istituzione europea che, a fronte di critiche esigue e sostanzialmente superabili, ha deciso di ritirare il testo. 

Rimane sicuramente un tema inevaso su che tipo di società vogliamo, se sostanzialmente inclusiva o solo apparentemente integrante, ma questo braccio di burro è sorprendente. 

Federico Feliziani
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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.