Trasferirsi nel Regno Unito dopo la Brexit
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Trasferirsi nel Regno Unito dopo la Brexit: tutto ciò che c’è da sapere

Tempo di lettura: 5 minuti

Il 2021 è un anno di cambiamenti per chi vuole trasferirsi nel Regno Unito dopo la Brexit. Studiare e lavorare in Gran Bretagna e in Irlanda del Nord è sicuramente più complicato ma non impossibile, per questo Cambridge English – ente certificatore del livello di lingua inglese con oltre 80 anni di esperienza in Italia – ha proposto un vademecum per chiunque voglia farlo.

Trasferirsi nel Regno Unito dopo la Brexit: il vademecum di Cambridge English

A partire dal 1 gennaio 2021, a seguito dell’ufficialità della Brexit, le leggi che permettono l’ingresso dei cittadini europei nel Regno Unito sono cambiate. Prima di potersi trasferire Oltremanica, infatti, studenti e lavoratori dovranno da ora in avanti non solo richiedere un visto, ma anche dimostrare la propria conoscenza della lingua inglese.

Per fare chiarezza sulle nuove normative e sui documenti necessari dal punto di vista linguistico, Cambridge Assessment English, che da oltre 80 anni opera come ente certificatore della lingua inglese nel nostro paese, ha stilato un piccolo vademecum dedicato proprio a chiunque voglia studiare e lavorare nel Regno Unito dopo la Brexit.

Studiare nel Regno Unito: gradi inferiori a quello universitario

Gli studenti che vogliono iscriversi a un corso di grado inferiore a quello universitario sono tenuti a presentare due documenti: un visto apposito e un certificato di conoscenza della lingua inglese. Per quest’ultimo è necessario sostenere e superare un esame incluso nella lista Secure English Language Test (SELT). Tra questi c’è l’IELTS for UKVI: l’International English Language Testing System for UK Visas and Immigration.

Per il superamento dell’esame IELTS è necessario raggiungere un livello QCER pari almeno a B1 per ciascuna abilità, ossia almeno un punteggio da 4.0 a 5.0. Il test IELTS for UKVI può essere sostenuto presso un qualsiasi centro esami autorizzato.

Studiare nel Regno Unito: grado universitario o superiore

Gli studenti che, invece, vogliono iscriversi a un corso di grado universitario o superiore hanno a disposizione due opzioni. La prima è affidarsi a uno degli istituti sponsor riconosciuti per il visto e noti come Licensed Sponsors, che hanno facoltà di scegliere i parametri di valutazione delle competenze linguistiche. La seconda è conseguire la certificazione Cambridge English C1 Advanced o la C2 Proficiency, da sempre valide e riconosciute per le ammissioni o per il rilascio del visto.

In alcuni casi, però, per presentare domanda di iscrizione a un corso universitario di primo livello, potrebbe essere sufficiente l’attestato IELTS,  riconosciuto da tutte le università del Regno Unito come documento in grado di dimostrare una sufficiente padronanza della lingua inglese. È fondamentale, quindi, consultare i siti dei singoli istituti per avere maggiori informazioni sulle modalità di ammissione.

Lavorare nel Regno Unito

I cittadini dell’Unione Europea (UE), dello Spazio Economico Europeo (SEE) e svizzeri che sono interessati a lavorare nel Regno Unito possono dimostrare le proprie competenze attraverso un esame SELT riconosciuto. Anche in questo caso, come per gli studenti, è consigliato il test IELTS, nel quale si deve ottenere un livello pari almeno al B1 in ciascuna abilità.

Il test SELT, invece, non è necessario per i cittadini di un paese a maggioranza anglofona, per i lavoratori già in possesso di un titolo accademico conseguito in lingua inglese e se il livello è già stato raggiunto in occasione di una precedente domanda di immigrazione accettata.

I requisiti, però, possono variare a seconda della tipologia del visto, quindi è importante consultare il sito UK Visas and Immigration per ottenere informazioni complete e aggiornate.

Lavorare nel Regno Unito come professionisti sanitari

Secondo una ricerca condotta nel gennaio 2020 dalla House of Commons Library, ben il 13,8% dello staff del National Health Service (NHS) appartiene a una nazionalità diversa da quella britannica. Tra le oltre 200 registrate, quella italiana è al settimo posto, con più di 6.500 operatori sanitari impiegati. È proprio per questa incredibile varietà che, in termini di visti e certificati linguistici, esistono delle regole specifiche per il settore.

Nel caso di operatori sanitari sponsorizzati come medici, dentisti, infermieri e ostetrici, non è necessario essere in possesso di attestato SELT, a meno che non venga espressamente richiesto dal datore di lavoro.

I professionisti sanitari non sponsorizzati, invece, possono sostenere un OET (English language test for healthcare professionals), una prova specifica per il settore sanitario, oppure possono ottenere un normale attestato IELTS.

“Con l’avvio della Brexit, certificazioni e test diventano alleati fondamentali per chi sogna un percorso di studi e una carriera oltremanica. I cittadini UE, SEE e svizzeri potranno tranquillamente continuare a studiare, lavorare e vivere nel Regno Unito, perché oltre che a garantire le capacità del singolo, i nostri attestati rappresentano la prima scelta per gli istituti di istruzione superiore e sono riconosciuti nel mondo del lavoro in tutto il mondo”, spiega Nick Beer, Country Head in Italia di Cambridge Assessment English. “Cambridge Assessment English continuerà a supportare i propri alunni, a dimostrazione che con Brexit sono cambiate le regole e le modalità, ma le opportunità continueranno a esserci”.

Sistema di immigrazione a punti

In merito invece – più in generale – al sistema di immigrazione a punti per trasferirsi nel Regno Unito dopo la Brexit, è possibile suddividere i visti in diverse categorie:

Skilled Worker visa (visto per Lavoratori qualificati)

Per cui è necessario dimostrare di avere un’offerta di lavoro da uno sponsor autorizzato dall’Home Office (Home Office-licensed sponsor) al livello di competenza richiesto; che ti verrà pagata la soglia di stipendio minimo pertinente dal tuo sponsor (normalmente £ 25.600 o la tariffa corrente per quel particolare lavoro, a seconda di quale sia più alta); e di saper parlare inglese a livello intermedio B1 (secondo il quadro comune europeo di riferimento per le lingue).

Health and Care visa (visto per Salute e Assistenza)

Di cui già si è parlato nel vademecum Cambridge English e per cui è necessario soddisfare i requisiti del percorso lavoratore qualificato con un’offerta di lavoro dall’NHS.

Global Talent visa (visto Talento globale)

Questo visto permette alle persone più altamente qualificate di trasferirsi nel Regno Unito senza un’offerta di lavoro, ossia leader riconosciuti o leader di domani nel campo della scienza, delle scienze umane, dell’ingegneria, delle arti e della tecnologia digitale. Inoltre, i migliori scienziati e ricercatori possono usufruire di un programma STEM accelerato.

Student Route (percorso studentesco)

I cui requisiti sono sostanzialmente avere un’offerta di un posto in un corso da uno sponsor per studenti autorizzato dall’Home Office (Home Office-licensed Student sponsor) e possedere i requisiti linguistici. A ciò, il sito ufficiale del governo britannico aggiunge avere abbastanza denaro per mantenerti e pagare il corso, oltre che intendere sinceramente di studiare nel Regno Unito.

Graduate visa (visto per laureati)

Rivolto a chi ha conseguito una laurea nel Regno Unito, che potrà richiedere un visto di soggiorno e lavoro per un periodo massimo di 2 anni (3 anni per dottorandi) successivi agli studi. Il visto per laureati sarà aperto nell’estate del 2021 anche agli studenti internazionali sponsorizzati da uno sponsor per studenti autorizzato dall’Home Office.

Scopri l’esame Cambridge English adatto per studiare e lavorare nel Regno Unito

Modifiche in materia di immigrazione nel Regno Unito

Per qualsiasi ulteriore dubbio, potete visitare la sezione apposita del sito ufficiale Cambridge English riguardante visti e immigrazione verso il Regno Unito (in inglese) o quella del governo britannico riguardante il sistema a punti (in italiano).

a cura di
Nicola Di Giuseppe
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Nicola Di Giuseppe
Un’anima straniera in un corpo napoletano, sognatore a tempo pieno e artistoide a tempo parziale. Si ciba di parole e arti visive, mentre viaggia, scopre nuove culture e tifa Napoli. Ogni tanto, poi, cerca di vincere il fantacalcio.