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La Superlega europea come la Corazzata Potemkin

Tempo di lettura: 4 minuti

La Superlega europea tanto attesa e temuta è realtà. L’annuncio ufficiale arriva pochi minuti prima della mezzanotte del 18 aprile 2021 e assume sin da subito i contorni di un vero e proprio tsunami ai danni del sistema calcio europeo.

Dodici club (Juventus, Inter, Milan, Manchester United, Manchester City, Arsenal, Tottenham, Chelsea, Liverpool, Atletico Madrid, Real Madrid e Barcellona) hanno deciso di dare vita a una nuova lega d’élite con l’intento di aumentare gli introiti da parte degli sponsor e delle emittenti pay-per-view.

Il format della competizione, così come recita il comunicato diffuso dai club fondatori della Superlega, prevede “20 club partecipanti di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente; partite infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continuano a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club”.

Super Lega: le reazioni

Le reazioni al comunicato non si sono fatte attendere e sono state veementi. Uefa, Federcalcio inglese e Premier League, Federcalcio spagnola reale (RFEF) e LaLiga, Federcalcio italiana (FIGC) e la Lega Serie A hanno espresso sin da subito dissenso minacciando di estromettere i club che hanno aderito al nuovo progetto dalle competizioni nazionali e continentali. “Se ciò dovesse verificarsi resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto che si fonda sull’interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà” recita il comunicato diffuso dalle leghe europee schierate contro la nuova lega.

 

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Anche il mondo della politica si è espresso negativamente nei confronti della nascita di questo nuovo progetto. Il Premier britannico Boris Johnson ritiene che la nuova lega possa essere molto dannosa per il calcio inglese ed europeo: “I club coinvolti devono rispondere ai loro tifosi e alla più ampia comunità del calcio prima di fare nuovi passi” ha scritto sul proprio profilo Twitter. Dello stesso avviso il premier francese Emmanuel Macron che attraverso una dichiarazione a RMC Sport ha preso una posizione netta contro la Superlega: “Lo Stato francese sosterrà tutti gli sforzi di LFP (lega francese), FFF (federazione francese), UEFA e FIFA per proteggere l’integrità delle competizioni federali, nazionali o europee” ha dichiarato il primo ministro francese.

Ancor più duro è il commento di Gary Neville, storico capitano del Manchester United che si è scagliato contro la sua ex squadra e contro i fondatori della nuova Superlega europea: “Sono disgustato, è un atto criminale. Se annunciano che un pre contratto o un pre accordo è stato firmato, punite quei club. Toglietegli i punti, multateli, sbatteteli in fondo alla classifica, levategli i titoli che hanno vinto. Date la Premier League al Fulham o al Burnley. Oppure salvate il Fulham e fate retrocedere lo United, il Liverpool e l’Arsenal che sono le tre squadre più antiche e hanno tradito i loro stessi tifosi. Ne hanno tutti abbastanza, il tempo è finito. Ci vuole una commissione esterna che valuti questi proprietari e riporti ordine”.

Superlega, Fantozzi e la Corazzata Potemkin

Leggendo il comunicato diffuso dalla neonata Superlega europea ci è venuta in mente una delle scene più famose della storia del cinema italiano: Il Secondo Tragico Fantozzi del 1976 e la meravigliosa scena dell’indimenticabile ragioniere Ugo Fantozzi che si libera dai soprusi del proprio capo e dice con coraggio quello che tutti pensano: “La Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!”. 92 minuti di applausi!

La creazione di una lega “dissidente” è il disperato tentativo da parte di club indebitati fino al collo di rimpinzare le proprie casse attraverso nuovi introiti. D’altronde è chiaro a tutti come i top club europei stiano attraversando un periodo di profonda crisi. La Juventus, ad esempio, ha debiti finanziari per oltre 385 milioni di euro. L’Inter supera i 244 milioni di euro di debiti e il Milan si “ferma” a poco più di cento milioni di euro di debiti. Peggio va al Real Madrid che presenta debiti per 205 milioni di euro, mentre il Barcellona presenta una situazione a dir poco disastrosa con 1200 milioni di euro di debiti. I club messi peggio sono però quelli inglesi. Il Tottenham, ad esempio, presenta una situazione debitoria di 1,291 milioni di sterline. Il Manchester United ha circa 1100 milioni di sterline di debiti,

L’Arsenal si ferma a 529 milioni d sterline di debiti ed il Manchester City sopravanza di poco il Chelsea (425,413 milioni di sterline). Insomma, una situazione di emergenza totale che, evidentemente, non può andare avanti per molto. L’obiettivo – candidamente dichiarato – è quello di cercare nuovi introiti, a discapito però di un sistema che fino a questo momento ha coccolato, sostenuto e “favorito” proprio quei top club che oggi sono pronti a girare i tacchi.

Ma ciò che è peggio, ed è per questo che ci aggrappiamo alla citazione del ragionier Ugo Fantozzi, è la volontà di creare un sistema chiuso e per nulla meritocratico. Nella nuova Superlega, infatti, non sono previste retrocessioni per i club fondatori. Ed è un po’ come dire: “Siamo ricchi, siamo belli, ce la suoniamo e ce la cantiamo da soli”.

Siamo sicuri che il proletario ragionier Ugo Fantozzi, tifosissimo della Sampdoria, avrebbe commentato così: “La Superlega è una cagata pazzesca!”. E noi, umilmente, gli dedichiamo 92 minuti di applausi.

Andrea Tarantino
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