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Politica

Le sardine a Roma e il continuo rinvio della scelta su cosa essere

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Le sardine non si smentiscono riempiendo Piazza San Giovanni. Continua però a mancare una decisione

Dopo un mese esatto dalla nascita in Piazza Maggiore a Bologna le sardine hanno conquistato la simbolica Piazza San Giovanni con una manifestazione che ha confermato l’entusiasmo nei confronti di un movimento destinato a non essere di passaggio. Oltre alla partecipata manifestazione di sabato pomeriggio il weekend romano è stato scenario anche di un incontro fra i referenti locali.

Una manifestazione che arriva ad un mese dall’appuntamento con cui il centrodestra ha interrotto la storica presenza della sinistra italiana in Piazza San Giovanni. La spontaneità continua ad essere la cifra delle sardine che si sono ritrovate in quel luogo sacro senza una vera e propria organizzazione: l’unico elemento un rimorchio di un TIR sul quale salire per gli interventi.

Visti gli ottimi risultati c’era attesa per l’incontro fra i referenti territoriali previsto per domenica mattina. Un incontro che avrebbe dovuto avere l’obiettivo di decidere una linea comune per i prossimi mesi. Il risultato è un ritorno sui territori per aprire un momento di ascolto e per concentrarsi sugli appuntamenti elettorali in Emilia-Romagna e Calabria. Nonostante le dichiarazioni dei leader improvvisati di questo movimento la domanda resta: vorranno rimanere piazza o stanno preparando la trasformazione in un soggetto diverso?

La questione non è marginale come invece si sta presentando. In politica la natura delle cose determina l’entusiasmo o l’apatia. C’è un abisso fra un movimento di piazza che raccoglie decine di migliaia di persone e un partito o un corpo intermedio. Non sarà un fatto secondario se le sardine incontreranno il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte o se porteranno contenuti al candidato del centrosinistra emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini. Sono due fatti che identificano fortemente chi li compie. Diventare o meno un corpo intermedio in un tempo in cui questo tipo di soggetto sembra non influire non è una scelta di poco conto. Per chi si presenta come amante della complessità e critico verso la semplificazione, questa evasione da scelte politiche necessarie a formare un’identità sorprende e stupisce.

Il dramma della non scelta

Che piaccia o meno è in atto una trasformazione delle sardine da piazza a élite. Il dramma, se si può definire in questo modo, è come stia avvenendo senza un reale controllo. Non basta guardare alla complessità del mondo: esiste anche una propria presenza da scegliere e curare. Può essere una strategia comunicativa ma, se dall’incontro della scorsa domenica è uscita una decisione, non si è capita. Se si è solo rimandato il problema prima o poi tornerà. Se la condizione confusionaria è una circostanza voluta con il passare del tempo può diventare ambiguità.

Ci si aspettava molto di più dall’appuntamento delle sardine nel mare romano. Un mare dal quale avrebbero potuto impostare una direzione e dal quale invece sorgono ancora più interrogativi.

Federico Feliziani

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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.