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Politica

Renzi e Calenda: la fine. La mossa del cavallo o del Cavaliere?

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Prima o poi doveva accadere: la coppia politica Renzi e Calenda è scoppiata. Azione e Italia Viva sono guidati da due leader egocentrici e narcisisti. Ecco che il divorzio della coppia non sorprende, semmai incuriosisce l’entrato in scena un novo elemento: Andrea Ruggeri.

Renzi e Calenda, è lite: finisce il Terzo Polo

Chi avrebbe scommesso sulla durata del polo di Renzi e Calenda? In pochi, perchè le premesse non sono state mai delle migliori: un’alleanza nata in fretta e furia dopo che Carlo Calenda si è sfilato dalla coalizione di Centrosinistra in polemica con le scelte sugli alleati di Enrico Letta.

Fra Renzi e Calenda non è stato mai amore, l’uno ha sopportato l’altro per tattica tenendo sempre la mano sulla fondina pronta ad estrarre l’arma. I romantici della politica come me, da Renzi e Calenda, hanno scoperto il cinismo dell’unione per interessi. Quando però si vive in questo modo la trappola è dietro l’angolo, favorita anche dall’egocentrismo dei due leader.

Ha stupito il letargo di Renzi durante la campagna elettorale, un periodo che ha visto Carlo Calenda frontman e Renzi non stizzito per questo.
Ma oggi, solo pochi mesi dopo, ecco che arriva il trappolone. Matteo Renzi annuncia che sarà il direttore editoriale de Il Riformista senza consultarsi con Calenda.
Il leader di Azione rimane contrariato dalla triplice vita dell’alleato. Il leader di Azione aveva già più volte criticato l’incarico di conferenziere: un conflitto d’interesse che Calenda non ha fatto finta di non vedere.

La direzione de Il Riformista è la prima avvisaglia della crisi fra i due leader: la mossa di Renzi è rimasta indigesta ad Azione che gli ha chiesto di scegliere fra la vita politica e il resto. 

Il vero scontro però è nato in questi ultimi giorni e per una questione molto più seria per Renzi e Calenda: la leadership del futuro partito unico. Matteo Renzi voleva tutelarsi sciogliendo Italia Viva dopo aver capito chi avrebbe guidato il nuovo partito; dall’altra parte Calenda pretendeva la prova di fiducia dello scioglimento delle due forze per dare vita al partito.

È molto evidente che la discussione non è stata più sul conflitto d’interesse di Mattei Renzi. Si è passati a trattare del punto più importante per la politica 3.0: la leadership. Calenda proponeva un partito contenibile e che nascesse sull’unione delle risorse di Azione e Italia Via. Renzi a questo punto si sarebbe trovato senza il controllo di una forza politica.

Non solo: la malattia di Berlusconi potrebbe avere aperto un’altra pista per Matteo Renzi come indica la scelta del direttore responsabile de Il Riformista.

Renzi e Calenda. Andrea Ruggeri potrebbe aver accelerato l’addio

Può essere solo fantapolitica ma la scelta di Renzi di nominare Andrea Ruggeri come suo direttore responsabile apre una possibile altra strada per Renzi. Ruggeri infatti, oltre ad essere iscritto all’albo dei giornalisti, è stato deputato per Forza Italia: la parola magica che rende chiaro il rebus tattico del senatore di Rignano.

In politica non si sposta neanche un bicchiere per caso e caso vuole che Renzi scelga un nome vicino a Berlusconi per il suo giornale, proprio nel momento in cui si fa un gran parlare del futuro di Forza Italia vista la grave malattia del suo leader.

Può essere un’illusione ottica ma, le reazioni degli esponenti di Forza Italia al nome di Renzi, fanno intuire come il tasto sia molto delicato. E la figura di Andrea Ruggeri è un indizio estremamente chiaro della strategia renziana.
D’altra parte sebbene Forza Italia finga di non parlarne, il problema della futura successione di Berlusconi c’è e Renzi potrebbe essere la soluzione.

Sta di fatto che troppe coincidenze per non sospettare un consistente fermento nella vita politica di Renzi che d’informazione, seriamente, non sembra volersene occupare.

Federico Feliziani
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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.