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Il giro del mondo in 13 tappe sulle orme di Sir Francis Drake

Tempo di lettura: 7 minuti

1581, nel pieno dell’età dell’esplorazione e delle grandi scoperte geografiche. Il 4 aprile Francis Drake viene nominato cavaliere per essere stato il primo inglese a completare il giro del mondo. Una spedizione che – prima di lui – era stata ultimata solamente dal celebre esploratore portoghese Ferdinando Magellano tra il 1519 e il 1522.

Questa impresa alimenta da sempre l’immaginario collettivo di viaggiatori audaci e non, creando negli anni un vero e proprio mito della circumnavigazione del globo. Un mito che viene accompagnato anche dalla leggenda che permea la figura di Sir Francis Drake, personaggio chiave del XVI secolo in Inghilterra.

Partendo dalla storia e dalle imprese del navigatore inglese, verso uno sguardo contemporaneo a un immaginario giro del mondo in 13 tappe.

Il primo inglese a compiere il giro del mondo: la leggenda di Sir Francis Drake

Sotto la corona prima di Enrico VIII e poi di Elisabetta I, l’Inghilterra del 1500 raggiunge lo status di grande potenza europea, fino ad imporsi come forza colonizzatrice mondiale. Ed è proprio durante la prima parte dell’età elisabettiana (dal 1558) che Sir Francis Drake opera e serve la monarchia.

Capitano di mare, corsaro, commerciante di schiavi, ufficiale di marina ed esploratore, Drake nasce circa nel 1540 a Tavistock, nel Devonshire. Figlio di agricoltori protestanti, la sua carriera marittima inizia fin da giovane, raccogliendo già a 20 anni notevole esperienza nel campo: prima come tesoriere di una nave che salpò per il Golfo di Biscaglia e poi in un viaggio verso le coste della Guinea.

Pochi anni dopo, attorno ai suoi 23 anni, si unì alla flotta di navi della famiglia Hawkins in compagnia di John Hawkins – suo cugino e suo inseparabile compagno, nonché primo trafficante di schiavi inglese. Su di essa, compì prima tre viaggi in cui furono attaccate città e navi portoghesi sulle coste dell’Africa occidentale, e poi fece i suoi primi viaggi nel Nuovo Mondo – verso l’odierno Messico e le Indie occidentali.

Grazie alla sua esperienza nella guerra di corsa, dal 1572, intraprese le sue grandi imprese indipendenti in cui combatté contro gli spagnoli e le loro colonie nelle Americhe, disturbandone i commerci. Missioni che lo resero un eroe in Inghilterra, ma un pirata in Spagna col soprannome “El Draque” (il dragone).

Nel 1977, la regina Elisabetta I assegnò a Drake una spedizione contro gli spagnoli lungo le coste americane del Pacifico, che si trasformò poi nella sua impresa di circumnavigare il globo. Egli partì da Plymouth (Inghilterra) a bordo della Pelican – con al seguito altre quattro navi e 166 uomini – verso l’America meridionale. Superato lo stretto di Magellano – con una sola nave rimasta, la Golden Hind – costeggiò il Cile, il Perù e si spinse fino alla California, catturando un enorme bottino sul cammino. Nel 1579, sbarcò nel nord della California e dichiarò quel territorio “Nuova Albione” nel nome della Corona Inglese. Successivamente ripartì verso le Molucche e Giava (gruppi di isole dell’odierna Indonesia). Infine, salpò per il Capo di Buona Speranza (la punta sud dell’Africa), raggiunse la Sierra Leone e rientrò a Plymouth nel 1580.

Con 59 membri dell’equipaggio rimanenti a bordo, insieme a un ricco carico di spezie e di tesori razziati agli spagnoli, Drake fu nominato Sir dalla regina Elisabetta, diventando anche sindaco di Plymouth e parlamentare.

La sua carriera marittima non si fermò lì, poiché attaccò ancora gli spagnoli nell’America Centrale (1586) e a Cadice (1587), e nel luglio 1588 svolse un ruolo di primo piano nella sconfitta della Invincibile Armata nella Manica. Nel 1595 tornò con John Hawkins nelle Indie occidentali, ma, colpito da dissenteria, morì nella baia di Portobelo, Panama (1596).

Tredici tappe per fare il giro del mondo

Quale potrebbe essere un tour del nostro pianeta oggi? Sulle orme di Sir Francis Drake, un giro in 13 tappe attraverso i posti e le meraviglie della Terra. A voi la scelta se farlo solo con la fantasia o se vi vogliate far ispirare da questi suggerimenti per esplorare il mondo.mappa giro del mondo

Italia – Venezia, Roma e Napoli

 

Il punto di partenza italiano – ispirandoci ai Grand Tour dei secoli XVII, XVIII e XIX – non può che essere una tra Venezia, Roma e Napoli. Città ricche di storia, cultura e tradizione da cui ogni italiano (o europeo) può partire verso la scoperta del pianeta.

Spagna – Alhambra, Granada

Prima tappa è la Spagna, in Andalusia, a Granada: il complesso della Cittadella rossa, l’Alhambra. Patrimonio Culturale dell’Umanità per l’UNESCO, costruito nel 1232 sotto il Sultanato di Granada e testimonianza del passato islamico della terra andalusa.

Portogallo – Faro

Si prosegue – prima di andare oltreoceano – con Faro, capoluogo dell’Algarve. Porto di pesca e località turistica estiva molto pittoresca.

Brasile – Rio de Janeiro

Attraversato l’Atlantico, sosta a Rio de Janeiro, città di spicco del Brasile. Tra le famosissime spiagge di Copacabana e Ipanema, e un salto al Cristo Redentore per guardare il panorama brasiliano.

Cile – Stretto di Magellano: Punta Arenas

In qualsiasi giro del mondo non può mancare il classico attraversamento dello Stretto di Magellano, nell’estremo sud del Cile. Qui, tra pinguini reali, troviamo Punta Arenas, uno dei luoghi più suggestivi calcati da Sir Francis Drake.

Perù – Machu Picchu

Il Perù conclude la circumnavigazione dell’America Latina: a 2429,29 m sul livello del mare, troviamo Machu Picchu. Città antica Inca tra le sette meraviglie del mondo; da qui è possibile vedere la valle dell’Urubamba in compagnia dei lama che popolano la zona.

Stati Uniti – San Francisco e il Yosemite National Park

Tappa verso la West Coast statunitense, nel nord della California. San Francisco, tra eclettismo architettonico e tram, il suo Golden Gate Bridge e l’isola di Alcatraz. Da lì un salto poi al Yosemite National Park, incastonato nella catena montuosa della Sierra Nevada.

Alaska – Denali National Park & Preserve: lo Stampede Trail

Una sosta per i più temerari e per questo opzionale, ma non meno consigliata, anzi. Avete mai letto Into the Wild di Jon Krakauer o visto l’omonimo film? Beh, allora prima di riattraversare l’oceano facciamo rotta verso l’Alaska, al Denali National Park per un trekking sullo Stampede Trail alla ricerca del Magic Bus.

N.B. Attenzione! Non mettetevi in cammino sullo Stampede se non ritenete la vostra preparazione, i vostri strumenti, i vostri vestiti e il vostro corpo pronti al 100%.

Giappone – Kyoto

Oltre l’Oceano Pacifico, prima tappa asiatica: Giappone, Kyoto, nella regione del Kansai. La città dei mille templi è l’ideale per vivere l’atmosfera nipponica a pieno. I giardini zen, il Ryōan-ji e i fiori di ciliegio, un’esperienza unica.

Australia – Queensland: la Grande barriera corallina

Rotta a sud, verso l’Oceania. In Australia, nel Queensland per ammirare il Mar dei Coralli e la sua Grande barriera corallina. La più grande estensione di corallo al mondo – 2 300 km, su una superficie di circa 344 400 km² -, per un bagno in uno dei mari più suggestivi al mondo.

Cambogia – Angkor: Angkor Wat e il Ta Keo

Rientriamo in Asia, nel sud-est, con un salto in Cambogia. Angkor, capitale e centro religioso dell’impero Khmer tra il IX ed il XV secolo, è un sito archeologico protetto dall’UNESCO che ospita l’Angkor Wat e il suo Ta Keo.

Sudafrica – Cape Town e il Table Mountain National Park

Con la penultima fermata approdiamo in Africa, più precisamente in Sudafrica. Nella capitale Città del Capo, a soli 47 km dal capo di Buona Speranza, e all’ombra della montagna della Tavola con il suo Table Mountain National Park.

Tunisia – Tunisi e l’antica Cartagine

Ultima tappa – prima di fare ritorno in patria – nel nord dell’Africa, sulle coste della Tunisia, in pieno Mar Mediterraneo. Sosta a Tunisi, dove poter godere delle spiagge tunisine oppure visitare l’antica città fenicio-bizantina di Cartagine con i suoi resti archeologici.

 

 

Un giro del mondo che si propone di esplorare per grandi linee il globo, ma che tralascia gran parte dei posti del pianeta e, soprattutto, dell’Europa al di fuori di una parte di quella mediterranea. Non disperate, c’è tempo per risentirci e fare anche un giro panoramico del Vecchio Continente.

Nicola Di Giuseppe
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Nicola Di Giuseppe
Un’anima straniera in un corpo napoletano, sognatore a tempo pieno e artistoide a tempo parziale. Si ciba di parole e arti visive, mentre viaggia, scopre nuove culture e tifa Napoli. Ogni tanto, poi, cerca di vincere il fantacalcio.