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Politica

Umbria e Emilia Romagna. Una sconfitta che citofona l’altra

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Il Centrodestra spariglia in Umbria e prepara la campagna emiliano-romagnola dove il Partito Democratico sembra aver fatto già passi sbagliati

Il risultato del voto in Umbria era previsto ed è stato confermato dai voti veri dei cittadini. Il Centrodestra a trazione salviniana ha il vento in poppa e sta mano a mano conquistando tutti i territori.

Di vittoria e sconfitta si parla. I risultati del voto in Umbria consegnano uno scenario definito, chiaro, netto. Il Centrodestra con Donatella Tesei spariglia e pigliatutto con percentuali inequivocabili. Un dato che mette a dura prova la coesione dell’alleanza PD Movimento Cinque Stelle sui territori.

L’Umbria è stato lo scenario di un frammento della metamorfosi pentastellare: una mutazione che ha portato il Movimento Cinque Stelle a stringere un’alleanza con il partito contro cui duramente si è scagliato nel recente passato. Questo tentativo, limitato all’Umbria, ha tutta l’aria di un’esperimento che non si ripeterà. Forse è stato testato nella regione sbagliata, dove il Partito Democratico partiva in forte svantaggio; tuttavia il dato del Movimento Cinque Stelle (7.41%) manda un messaggio molto chiaro a Luigi Di Maio.

E’ subito iniziato l’attacco al governo giallo-rosso che, a parte Italia Viva non pervenuta in Umbria, rispecchia la coalizione perdente.

Concentrando troppe attenzioni sugli effetti che potrebbe avere il voto in Umbria sul piano nazionale, si rischia di perdere di vista l’appuntamento che dovrebbe tenere sveglio Nicola Zingaretti: il voto in Emilia Romagna del Gennaio prossima. La regione rossa per eccellenza rischia di diventare blu ed aggiungersi all’ormai ben nutrito palmares sovranista.

La questione emiliano-romagnola si potrebbe riassumere come la sicumera di un partito che non ha ancora compreso, e non vuole comprendere, il motivo delle sue sconfitte. La ricandidatura di Stefano Bonaccini quasi un anno prima dalle elezioni rende adesso il Partito Democratico in una condizione poco rimediabile.

Bonaccini ha il simbolo Dem tatuato in fronte: è personalità di partito, renziana e con un considerevole tasso di narcisismo. Insomma: il perfetto avversario per Matteo Salvini che da oggi al prossimo 25 Gennaio si trasformerà in un perfetto emiliano battendo tutti i piccoli borghi di provincia.

L’ha annunciato un secondo dopo la vittoria in Umbria. Espugnare l’Emilia Romagna per  Salvini è quasi una questione personale. La conquista del quartier generale della sinistra italiana fino ad oggi non contendibile sarebbe un’accecante medaglietta.

È questo elemento che appare non interessare il candidato del Centrosinistra emiliano concentrato dall’estate scorsa a promuovere, con un atteggiamento che non comprende la benché minima autocritica, le politiche attuate dal 2014. Un atteggiamento sicuro che è per Matteo Salvini come sangue per i vampiri.

Il voto in Umbria presenta elementi che dovrebbero essere spunto di riflessione per chi è risultato lo sonante sconfitto. A maggior ragione se a tre mesi è previsto l’appuntamento che potrebbe decidere le sorti del partito che proprio dall’Emilia prende la sua linfa vitale.

Federico Feliziani

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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.