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Politica

No ad alleanze locali. PD e Cinque Stelle amici solo a Palazzo Chigi

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Una metamorfosi che si è fermata alla proposta di una contaminazione locale. Il Movimento Cinque stelle dice no alle alleanze locali con il PD aprendo molti dubbi sul risultato delle prossime elezioni regionali. 

Fatto un passo avanti se ne fanno cento indietro. Possiamo descrivere così la bomba lanciata dal Movimento Cinque Stelle in risposta all’idea del Dem. Dario Franceschini di proporre alleanze locali fra i due partiti al governo.

Avrebbe potuto funzionare? Questo non è possibile dirlo anche perché servirebbe vedere i programmi e l’amalgama con cui si presenterebbero PD e Cinque Stelle. Comunque ci troviamo all’interno del periodo ipotetico dell’irrealtà dopo che, una nota del Movimento ha rifiutato la proposta di alleanze locali ribadendo -o meglio ricordando- l’indipendenza Cinque Stelle. 

Nella metamorfosi della quale abbiamo parlato nelle scorse settimane rientrava anche questa possibilità data dalla tendenza storica a proporre l’alleanza di governo alle elezioni locali. Non avevamo fatto i conti con l’assoluta novità del Movimento Cinque Stelle al quale è impossibile applicare le regole e le tendenze utilizzate solitamente nell’analisi politica. L’enorme passo avanti verso un profilo più conformato alle logiche politiche faceva pensare a possibili scenari sui quali già molti avevano puntato gli occhi.

Stefano Bonaccini, governatore uscente dell’Emilia-Romagna, nelle scorse settimane aveva tentato di tendere la mano al Movimento Cinque Stelle per costruire un progetto che ostacolasse l’ascesa di Lucia Borgonzoni, Lega, al governo della Regione. 

Non è un segreto come Matteo Salvini stia preparando un terreno assai fertile in Emilia-Romagna che mette in serio pericolo il futuro del Partito Democratico. Molte analisi asseriscono che la perdita della storica “regione rossa” scatenerebbe un effetto distruttivo per il PD. Anche per questo in Regione si tentava un accordo al grido “fermiamo Salvini”. Storicamente i progetti costruiti contro qualcuno non hanno fatto molta strada, tuttavia un piano di alleanze locali era una possibilità per tenere insieme l’anima moderata del PD spronata da quella movimentista dai Cinque Stelle.

L’Emilia-Romagna è forse il problema più lontano. Si sta avvicinando invece il giorno della verità sull’Umbria che andrà al voto l’ultima domenica di Ottobre. Il fatto che una possibile alleanza locale PD-M5S possa sfumare, alimenta le possibilità di una vittoria per Matteo Salvini. La vittoria umbra della Lega metterebbe il governo giallo rosso in una condizione di assedio. Salvini si sentirebbe legittimato a continuare la propaganda dell’inciucio avendo dalla sua i numeri sul consenso reale. 

Prima ancora di giocare a immaginare scenari c’è un elemento concreto che potrebbe inficiare l’operato del governo. A un certo punto, soprattutto con un’opposizione agguerrita che non farà sconti, bisognerà saldare l’alleanza costruendole intorno un cappotto in grado di attutire i colpi degli avversari. Iniziare a progettare alleanze locali sarebbe stato un buon collante. Se però una delle due forze non dovesse, come sembra, sentire il vincolo del legame rimarrebbe tutto molto aperto e senza indicatori di stabilità. 

Articolo a cura di:
Federico Feliziani

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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.