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Giovani e disturbi mentali: i social sotto accusa

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Nuove tecnologie dominano il mondo. Siamo connessi e iper-connessi con tutto e tutti, attraverso una rete che genera comunità virtuali, più popolate, se è possibile, delle comunità reali.

Dipendenza da social.

In questo fiume tecnologico, può capitare  di abusare dei social: esserne dipendenti, ossessionati o usarli in modo negativo.
Quello che si crea sui social, a volte, è una vetrina, della propria vita e del proprio se. Dove tutto ciò che viene mostrato è perfetto, bello e divertente. I contenuti pubblicati sono una misurazione della felicità.

Il culto della perfezione.

In mezzo a tanti profili, resistono  coloro che ne fanno un uso positivo: sensibilizzano e portano consapevolezza intorno a determinate tematiche. Restano in maggioranza gli account di persone che basano la propria esistenza virtuale e reale sul culto della bellezza e della perfezione, alimentando così gli stereotipi e promuovendo il falso mito dell’immagine perfetta. Troppo perfetta.

Giovani e disturbi mentali.

A subire maggiormente questi meccanismi sono i giovani, che coi social ci sono nati e ne hanno sicuramente più dimestichezza. Recenti studi mostrano che sono aumentati in 10 anni i disturbi mentali tra i giovani e l’abuso tecnologico e la conseguente carenza di sonno hanno un peso a riguardo.
Anche i cambiamenti repentini legati allo sviluppo tecnologico hanno la loro parte, dal momento che un cervello in via di sviluppo fatica ad adattarsi a delle evoluzioni così rapide.

È inevitabile, dunque, attribuire un ruolo importante  alle nuove tecnologie  nello sviluppo di disturbi mentali, come l’ansia e la depressione, ed è altrettanto rilevante riprendere i contatti faccia a faccia. Sì, perché, in effetti, se è vero che i social  permettono di essere in contatto con chiunque e in ogni momento, è altrettanto indiscusso che allo stesso tempo allontanano le persone le une dalle altre, portandole a isolarsi da chi invece le circonda nella realtà.

 Il quotidiano è, quindi , per un giovane, oggi, una lotta per raggiungere un equilibrio sano e armonioso tra le nuove tecnologie e la vita. Ognuno combatte come può. E tu? Con quali armi ti difendi dal vortice impazzito della vetrina social? 

 

Articolo a cura di:

Sara Najjar

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Sara Najjar
Nata nel 1996 a Bologna e cresciuta nell'hinterland modenese, è ritornata nella sua città natale da pendolare dove ha studiato prima Educatore sociale e culturale e poi Pedagogia. Si circonda di gatti fin da quando è piccola e, tra le tante cose, si ciba di musica (principalmente indie), serie tv, libri e scrittura.