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Netflix, Prime Video, Disney+, Apple TV+: la guerra dello streaming diventa sempre più accesa

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Ad agosto 2019, durante il D23 Expo, la fiera annuale organizzata dal fan club ufficiale della Disney, la multinazionale aveva reso pubblico il primo trailer ufficiale di Disney+, la piattaforma streaming della compagnia che da tempo era sulla bocca di tutti. Il 12 novembre la piattaforma è stata attivata negli Stati Uniti, in Canada e nei Paesi Bassi ed è stato annunciato che il servizio arriverà in Europa (e quindi in Italia) il 31 marzo 2020. Ancora prima dell’attivazione del servizio, Disney+ aveva fatto tremare gli altri colossi dello streaming, inserendosi di prepotenza nella competizione.

Netflix e la diffusione dello streaming

Diciamoci la verità. Ormai è difficile che qualcuno non possieda o condivida un qualsiasi account di una qualsiasi piattaforma streaming. Secondo un’indagine di Toluna, nove italiani su dieci, di qualunque età o sesso, guardano contenuti in streaming.

Era il 2008 quando Netflix abbandonava il servizio di noleggio di dvd via internet per passare all’offerta di contenuti streaming tramite un abbonamento. La lungimiranza della società è stata eccezionale. Ad oggi è il servizio in streaming con più clienti ed è disponibile in quasi tutti i paesi del mondo. In Italia arrivò nel 2015, affiancando e, in parte, spodestando i servizi streaming già presenti nel nostro paese, come Infinity TV e Sky Online (ora Now TV).

Inizialmente Netflix sbaragliava la concorrenza per i prezzi vantaggiosi dei suoi abbonamenti. Nel corso degli anni la compagnia ha iniziato ha investire molto sulla realizzazione di contenuti originali, collezionando grandi successi ma anche qualche fallimento. Questa scelta lo ha portato ad alzare gradualmente i costi del suo servizio, contando sul fatto che molti ormai non potevano rinunciare a possedere un abbonamento.

Amazon e Apple entrano nella competizione

Il successo di Netflix aveva spinto altre aziende ad investire nel mercato dello streaming. Amazon nel 2012 incluse nell’offerta Prime (il servizio di consegna veloce) Amazon Video, una piattaforma streaming che piano piano ha ampliato sempre di più il suo catalogo.

Per quanto riguarda l’Italia, oltre a Netflix e a Prime Video, bisogna anche ricordare i servizi streaming della Mediaset (Infinity TV a pagamento e Mediaset Play gratis), quello della Rai (Ray Play) e sopratutto quello di Sky (Now TV), che però non riescono a competere a causa dei prezzi troppo alti o del limitato numero di contenuti.

A marzo 2019 anche Apple aveva annunciato la nascita di una sua piattaforma streaming, Apple TV+, online dal primo novembre in 190 paesi tra cui l’Italia, contenente prodotti originali.

Disney+: ormai è guerra

Netflix, Prime Video, Now TV, Infinity TV, Disney+, Apple TV+. La lista delle piattaforme streaming a pagamento si continua ad allungare e la guerra dello streaming è sempre più accesa. Nonostante Netflix, a livello di numeri, rimanga sul gradino più alto del podio, l’ingresso in partita di Disney e Apple potrebbe ribaltare tutti gli equilibri.

Disney+, che a due giorni dal debutto in soli tre stati, aveva già registrato 10 milioni di abbonati, è forse la piattaforma che più di tutte potrebbe mettere in difficoltà Netflix. La multinazionale, oltre a contare una serie contenuti originali già esistenti, che spaziano dai lungometraggi animati Disney e Disney Pixar ai film di Star Wars, passando per tutti i prodotti Marvel, National Geographic e Fox (di recente acquistata dalla compagnia), ha in programma contenuti esclusivi per gli abbonati, alcuni già disponibili, altri in arrivo. C’è da dire inoltre che tutti i prodotti Disney ora disponibili su altre piattaforme, presto diverranno un’esclusiva Disney+, privando gli altri servizi di contenuti molto amati e richiesti.

Per quanto riguarda Apple TV è ancora presto parlare, perché i contenuti disponibili sono ancora troppo pochi. 

Chi vincerà?

La guerra dello streaming ormai si combatte su più fronti. Da un lato abbiamo la quantità dei contenuti (che spesso compromette la qualità), dall’altro i costi degli abbonamenti. Ci sono poi gli investimenti in prodotti originali ed esclusivi e l’offerta di altri servizi laterali. La partita è appena iniziata e solo il tempo potrà dire chi abbia compiuto le scelte migliori. Bisogna poi sottolineare che spesso gli utenti effettuano l’abbonamento a più di una piattaforma, per riuscire ad avere una scelta di contenuti più ricca. Una cosa è certa: lo streaming ormai è diventato quasi indispensabile e la sua diffusione è destinata solo ad aumentare.

Sara Tocchetti

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