Santa Lucia
Racconti Brevi

La magia di Santa Lucia – Il giorno più bello di sempre

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Devo dormire ora. Mi devo assolutamente addormentare. Domani mi interroga in filosofia, devo riposarmi assolutamente. Oddio, non è che ho dimenticato qualcosa? Vado a controllare il diario altrimenti non riesco a prendere sonno, sicuro. Domani, domani… Sabato 13 dicembre. Santa Lucia.

Domani è Santa Lucia. Chissà se mamma organizza ancora qualcosa? Dubito, ormai lo sa anche Anna che Santa Lucia non esiste. Se ripenso a quando mamma l’ha detto a me… Cioè in realtà me lo ha detto quella stronza della mia compagna di basket. Come si chiamava? Giulia… no. Rebecca credo. Boh, e chi se lo ricorda. Sono passati sette anni ormai. Ho pianto un sacco quel giorno. In auto, tornando a casa, mamma aveva accostato per consolarmi e calmarmi.

Ma come avevo fatto a crederci? E per così tanto tempo, poi? Boh, ci credevo e basta, presumo. Quando sei bambino hai l’ingenuità dalla tua parte, puoi credere a tutto. Eppure ne avevo avuti di indizi sotto al naso. Come avevo fatto a non accorgermi? Quando sentivo suonare il campanello di Santa Lucia, mamma non era mai nella stessa stanza con me. Eppure io ero convinta che a suonare il campanello fosse proprio Santa Lucia, nei paraggi, a controllare che facessi la brava, per vedere se meritassi davvero i regali che avevo chiesto. E invece era proprio mamma, che si nascondeva nella cabina armadio e tirava fuori un campanello dal cassetto delle mutande.

Almeno, dopo che ho scoperto la verità, ho avuto io l’onore di suonarlo, per aiutare a mantenere viva la favola, per Anna.

E poi, cazzo, come avevo fatto a non accorgermi delle calligrafie delle mie nonne sui biglietti? I nomi sui pacchetti regalo li scrivevano loro, e io scema a non vederlo… Quando sei piccola non li noti questi dettagli. Ci credi e basta. Ci credi e basta.

Credi che una Santa cieca, accompagnata dal suo asinello, in una sola notte possa portare doni a tutti i bambini del mondo. Poi un giorno ti svegli e sei grande. Scopri che questa Santa non esiste, che sono i tuoi genitori quelli che fanno le ore piccole per rendere un banalissimo giorno di dicembre il più bello di sempre.

E poi scopri che Santa Lucia è una festa circoscritta alla tua zona geografica. Santa Lucia, Babbo Natale, la Befana, San Nicola… ognuno ha il suo.

Però Santa Lucia faceva anche paura. Quando ero piccola mi dicevano che, se l’avessi vista, lei mi avrebbe punito lanciandomi la cenere negli occhi. Ero terrorizzata all’idea che potesse succedere davvero. E, soprattutto, ero terrorizzata che potesse succedere ad Anna. Tremavo all’idea che si svegliasse la notte per andare in bagno, o per bere, e la vedesse. Ti immagini? Puff! Santa Lucia ti acceca la sorella!

La paura che Anna si svegliasse mi è rimasta anche dopo aver scoperto tutto. Anche se ormai sapevo che nessuno l’avrebbe mai accecata, ero comunque preoccupata che lei scoprisse la verità e ci restasse male, come ricordavo di esserci stata male io quando me lo avevano detto.

Alla fine, quando Anna era in quinta elementare, sono stata incaricata di raccontarle la verità. Mamma ricordava quanto fosse stato traumatico quel momento, per me e preferiva che Anna lo sapesse da me, piuttosto che da una stronza qualsiasi. Lei, Anna, in realtà lo sapeva già. Mica scema.

Sarebbe bello poter tornare indietro. Rivivere un’ultima Santa Lucia senza conoscere la verità. Quando era solo una magia. Credere che quella stradina di monete che parte dal tuo letto e arriva al salotto sia stata lasciata da una Santa molto speciale. Sarebbe proprio bello… ma l’ho messa la sveglia? Sì. Le tre e mezza! Devo addormentarmi, ora, ora, ora…

Spegniti, adesso! Mi sembra di aver dormito due minuti. Ho di nuovo gli orari del sonno completamente sballati, forse dovrei ricominciare a prendere la melatonina. Sarò uno zombie oggi, in classe. E mi interroga, pure. Fantastico.

Perché la porta è chiusa. Non la chiudiamo mai. Boh…

Non ci credo. La stradina di monete di cioccolato. Spero non porti giù in taverna, lì sotto fa troppo freddo. No. Porta in cucina. Ho ufficialmente i genitori migliori del mondo. E cioccolatini fino a Natale. Ho diciassette anni, so benissimo che Santa Lucia non esiste, ma questo rimane comunque il giorno più bello di sempre.

Sara Tocchetti

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