Conferenza Fascista
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Società

Casapound: conferenza fascista negata anche a Milano

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Altro tentativo, altro fallimento per il partito neofascista di CasaPound. Dopo Sesto San Giovanni, anche a Milano ai nostalgici del duce, delle camice nere, e del saluto romano  sono stati negati gli spazi per la conferenza fascista “La tua scelta sovranista” .

Dove la “scelta” altro non era che l’abbonamento alla rivista del partito ovvero “Il primato Nazionale”. Ma Milano non ci sta e l’evento è stato, almeno per il momento, impedito.

Ma come è stato possibile? Ripercorriamo gli eventi.

I fatti

A novembre di quest’anno la rivista “Il primato nazionale” organizza un evento per il lancio della campagna abbonamenti. Il luogo? Il Grand hotel Villa Torretta di Sesto San Giovanni (Comune di Milano), la data? Il 28 novembre.

All’annuncio, però, non rispondono solo i fascisti del terzo millennio ma anche chi l’orrore del fascismo lo conosce bene. L’A.N.P.I (Associazione Nazionale Partigiani di Italia), infatti, denuncia il fatto, raccogliendo ben presto il sostegno dell’associazione antifascista I Sentinelli di Milano. Viene allora organizzata, tramite Facebook, un’operazione di mailbombing che riesce nel suo intento: l’hotel ritratta la concessione degli spazi.

Una vittoria per le organizzazioni democratiche e antifasciste ma non una resa per CasaPound. Subito si cerca un nuovo luogo dove tenere la conferenza e ad essere scelto questa volta è l’hotel “Il Cavaliere” di Milano. Ma la storia, non quella del 1922 per fortuna, si ripete e anche “Il Cavaliere” decide tirarsi indietro.

Così ad oggi la conferenza non può aver luogo. Ma come ha tenuto a precisare “Il primato nazionale” si farà, certo bisognerà capire dove.

La “libertà” di  pensiero fascista

All’annuncio da parte dell’Hotel è immediatamente seguita la reazione del “Primato nazionale”. Invocando il diritto all’informazione e parlando di “vergognose repressioni” il mensile si è scagliato contro chi ha impedito la conferenza.

Ancora una volta dunque ritorna la retorica della libertà di pensiero. Retorica che d’altra parte era alla base della convegno stesso. Quest’ultimo infatti è stato spacciato come un “dibattito contro l’oscurantismo”, in un’epoca dove l’Italia dei buonisti e radical-chic di sinistra imbavaglia quei “bravi ragazzi” della destra neofascista.

L’incoerenza dei neofascisti

Per questo, lo spot di lancio del convegno mostrava una famiglia composta da due figli e da una mamma e un papà, non un genitore 1 e un genitore 2 mi raccomando, con i volti coperti.

E d’altra parte non è la prima volta che CasaPound si fa passare come forza politica in grado di dire la verità al popolo rispetto ai “professoroni di sinistra” che fanno il gioco del potere. O rispetto a quei “certosini censori della libertà di pensiero” che hanno impedito il convegno e che quindi, a loro dire, li negano il diritto di parola.

Ma in queste parole e sopratutto nell’uso-abuso della parola libertà c’è un un’incoerenza di fondo. L’incoerenza di chi dice di difendere la libertà di pensiero mentre sospira pensando ai “bei tempi del fascismo” dove “liberamente” eri costretto a uniformarti all’ideologia del partito unico. Siamo davanti ad un ossimoro politico

La necessità della resistenza

È necessario ripartire da qui. Da questa consapevolezza per comprendere l’importanza e la necessita di ciò che l’A.N.P.I e i Sentinelli hanno fatto.

Hanno impedito che un gruppo con chiare finalità fasciste e dunque antidemocratiche si riunisse. Hanno impedito che occupasse aree comuni. Non hanno impedito la libertà di pensiero, hanno impedito che avvenisse un crimine.

Perché, come ci ricorda la legge Scelba del 1952, il fascismo non è un’idea il fascismo è un crimine.

Miriam Ballerini

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