come ti convinco a smettere di fumare
Salute

Come ti convinco a smettere di fumare: 3 buoni motivi

Tempo di lettura: 3 minuti
Come ti convinco a smettere di fumare

Caro fumatore, ormai lo sai, almeno una volta all’anno qualcuno si sente in dovere di farti la ramanzina e puntualmente pensi che sia la solita noia salutista. Questa volta però oltre alla salute ti mostrerò altrettanti buoni motivi per smettere di fumare che non conoscevi.

Primo Motivo: le tue finanze

Sì, perché comprare sigarette può diventare una spesa davvero in grado di alleggerire il portafogli e lo si può dedurre da un semplice calcolo: arrotondando infatti il costo di un pacchetto di sigarette a 5 euro e ammettendo che si compri un pacchetto al giorno, la spesa annuale diventa di 1.825 euro. In tre anni la spesa lievita a 5.753 euro e in cinque anni a 9.588 euro (ipotizzando che il costo aumenti del 5% all’anno).
Un bel gruzzoletto quindi, che potrebbe rimanere tranquillamente nelle tue tasche.
Non è finita qui, tuttavia: infatti comprando un pacchetto di sigarette, solo il 10% del costo va al tabaccaio (sempre assumendo che il pacchetto costi 5 euro quindi, al tabaccaio vanno 0,50 centesimi), mentre circa il 76% del prezzo, cioè la somma della tassa d’accisa e dell’IVA (quindi circa 3,80 euro) vanno allo stato e il resto va al produttore. Quindi lo stato ci guadagna più della metà del prezzo del pacchetto? Non proprio, infatti lo stato incassa effettivamente circa 17 miliardi all’anno dalla vendita delle sigarette, ma ne spende altrettanti, se non di più, per le cure sanitarie di asma, cancro, e tutte le patologie correlate al fumo. Il giro d’affari che si crea quindi intorno alle sigarette è un cane che si morde la coda, in cui chi compra le sigarette inconsapevolmente sta finanziando le spese sanitarie di altri fumatori come lui, ma più sfortunati.

Secondo Motivo: l’ambiente

Si stima infatti che dei 5,6 trilioni di sigarette prodotti ogni anno ben 4,5 trilioni vengano buttati nellambiente, cioè il 40% dei rifiuti raccolti dalle coste ogni anno. Un vero scandalo, se si pensa alle conseguenze di questo atto che spesso e volentieri sembra così automatico: in ogni mozzicone di sigaretta sono contenute infatti 7.000 sostanze tossiche che si diffondono nell’ambiente, inquinando terreni e acque e quindi i prodotti agricoli che noi consumiamo e danneggiando ovviamente la flora e la fauna. In questi momenti drammatici per il benessere del nostro pianeta, cercare di salvarlo, nel nostro piccolo, non è più solo una responsabilità civica, ma un obbligo morale.
Non è finita qui, purtroppo, perché l’impatto del tabacco sull’ambiente nasce a monte del consumo, nella sua stessa produzione. Infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la coltivazione del tabacco contribuisce alla deforestazione e richiede l’uso di prodotti chimici come pesticidi e varie altre sostanze non proprio naturali. Il consumo di legna, inoltre, per la fase di essiccatura delle foglie è stimato a 11,4 tonnellate l’anno. Tutto ciò influisce anche sulla biodiversità delle regioni in cui il tabacco viene prodotto. Quindi, ebbene sì, una sigaretta nuoce anche da spenta.

Terzo Motivo: la salute

Questo punto prima o poi doveva arrivare. Purtroppo, tutti tendiamo a non voler vedere i problemi fino a che non ci coinvolgono direttamente, ma mai detto fu più azzeccato come in questo caso: “Prevenire è meglio che curare”. La lista infatti di malattie che hanno come causa il fumo di sigaretta si allunga di anno in anno, senza che possiamo fare niente per prevenirle, a parte smettere di fumare. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cancro del polmone causato dal fumo di sigaretta è responsabile dei due terzi delle morti per cancro al polmone globalmente. Ma questo tipo di tumore non è l’unica patologia che il fumo può provocare: bronchite cronica, enfisema, aumento della pressione arteriosa, aterosclerosi (che precede l’insorgenza di infarto e ictus ostacolando il flusso di sangue nei vasi), tumori del rene, della vescica, fino all’invecchiamento precoce della pelle e all’impotenza nell’uomo. Altrettanto lunga è la lista di danni provocati dal fumo passivo, che espone anche i non fumatori al rischio di cancro, fatto ancora più grave se si pensa che molti non fumatori sono bambini. Sempre secondo l’OMS 60.000 bambini muoiono sotto i 5 anni per infezioni respiratorie provocate dall’esposizione al fumo passivo. Le donne in gravidanza invece rischiano che i polmoni del bambino non si sviluppino completamente se esposti al fumo, il che provocherebbe probabilmente una lotta lunga tutta la vita contro asma e infezioni per il nascituro.

Per quanto quindi il fumo e i problemi derivanti da esso possano sembrare lontani da noi, dalla nostra quotidianità, ogni volta che fumiamo una sigaretta e la buttiamo per terra danneggiamo in primis noi stessi, in secondo luogo chi ci sta intorno e il pianeta. Il fumo uccide una persona ogni 4 secondi nel mondo. Prima di fumare la prossima sigaretta, conta fino a 4.

Articolo a cura di:
Anna Ragazzini

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