l’azione dell’uomo corrisponde a distruzione
Editoriali

Australia e altri disastri: l’azione dell’uomo corrisponde a distruzione

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Secondo una famosa legge scientifica, ad ogni azione corrisponde una reazione. Nel caso dell’esistenza umana, umanisticamente parlando, fin dai tempi antichi tale legge è stata tradotta in una sola parola: progresso evolutivo. L’uomo, grazie al suo prezioso intelletto, è riuscito nelle migliori invenzioni in ogni possibile arco temporale a sua disposizione. La ruota ai tempi dei Sumeri, l’aratro nel Medioevo, l’elettricità nell’Ottocento, internet ai giorni nostri. In tutti questi casi, ogni azione dell’uomo ha provocato una serie di reazioni positive, un passo avanti, una conquista. Ma capita purtroppo anche il contrario e al doppio della potenza: quando, infatti, l’azione dell’uomo corrisponde a distruzione?

Il potere di distruzione dell’uomo (non solo in Australia)

Le crociate, l’olocausto, l’11 settembre, l’Australia in fiamme. L’uomo non sembra pienamente consapevole del proprio potere di distruzione e dei suoi possibili effetti devastanti. Chissà perché fare del male o distruggere impiega molto meno tempo che creare il bene. Fatto sta che la scelta tra l’una o l’altra parte non ha sempre un netto confine e dipende soprattutto da un questione storico-culturale. Di certo non ci si sveglia una mattina e si decide di invadere la Polonia o di scovare il vaccino. Ma il punto è che l’effetto distruttivo prevede anche un effetto domino, non solo materiale ma anche temporale, al quale da subito non ci si interessa. Per esempio, chi l’avrebbe mai detto che la diaspora ebraica iniziata ai tempi dei Romani sarebbe continuata (seppure in modalità diverse) fino ai giorni nostri?

Autocoscienza e responsabilità

Ma per fortuna, per cento persone che hanno un cattivo ascendente sull’intera esistenza umana, ne esistono altrettante che tentano di mettere una pezza, risolvere il problema, aiutare. Alcuni si chiamano volontari, altri li chiamano angeli, altri hanno “solo sposato la causa”. Si tratta di persone comuni che ogni giorno dedicano il loro tempo perché credono in un valore, in una responsabilità, in un sistema di vita. Il tempo non deve per forza essere in grande quantità, basta anche solo un pensiero. E per pensiero non si intende certo l’hashtag #prayfor, piuttosto di una breve azione concreta, una donazione. Prendersi la responsabilità di un gesto, buono o malvagio che sia, significa aver terminato il cammino di autocoscienza per cui la persona sa che cosa sta scegliendo, a cosa sta andando incontro.

Qualche numero di troppo per l’Australia

A volte però l’autocoscienza non tiene conto dell’effetto domino sopra menzionato. Nel caso dell’Australia, chi in primis non ha dato tanto peso alla situazione avrebbe mai pensato a:

23 persone morte?

100mila evacuate?

480 milioni di animali morti?

Di cui 2mila koala?

3,6 milioni di ettari di terreno bruciati?

3mila militari richiamati in servizio per aiutare?

Pensate bene da che parte stare. Perché Australia a parte, l’unica verità è che gli errori dell’uomo vengono pagati da chi non ne ha colpa: chi convive con lui. Poiché spesso l’azione dell’uomo corrisponde a distruzione, esseri viventi del pianeta potrete mai perdonarci?

l’azione dell’uomo corrisponde a distruzione

“Possano tutti gli essere viventi restare liberi dal dolore.”

Carlotta Cuppini

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Carlotta Cuppini
Fondatrice di Borderlain, le piace organizzare persone e progetti con sorridente serietà. Based un po' in MIlan un po' Bologna, beve caffè amaro al mattino e vino rosso la sera. Colleziona edizioni di 'JF è uscito dal gruppo' che tiene sul comodino insieme a manuali di project management.