album musicali preferiti del decennio
Musica

I nostri album musicali preferiti del decennio dal 2010 al 2019

Tempo di lettura: 4 minuti

Tra pochi giorni diciamo addio al secondo decennio degli anni 2000. Ognuno di noi ha momenti e ricordi che vuole portare con sé nel futuro. E tanti di quei momenti sono legati ad una voce, una melodia, una canzone, un disco. Anche noi di Borderlain, nella nostra commovente umanità, abbiamo una canzone nel cuore, anzi un intero disco. Ecco quelli che vogliamo portarci nel prossimo decennio.

 

 

Tracce di libertà (Pino Daniele)

Universal Music, 2015

Consigliato da Margherita

A quasi un anno dalla scomparsa del cantautore partenopeo, la Universal Music Italia ha fatto uscire un suo album postumo. In realtà si tratta di un cofanetto di sei CD che raccoglie i suoi primi tre album, Terra mia (1977), Pino Daniele (1979), Nero a metà (1980) a cui sono stati aggiunti brani inediti, provini e versioni alternative. Tutte proposte mai pubblicate precedentemente. Per chi ha pianto la perdita di un grande della musica italiana, Tracce di Libertà è stato un ritorno al passato ma con qualcosa in più: un modo per vivere ancora Zio Pino con la sua musica, la sua voce, la sua napoletanità.

A casa tutto bene (Brunori Sas)

Believe, 2017

Consigliato da Serena

A casa tutto bene“, pubblicato nel 2017, è il quarto album del cantautore italiano Brunori Sas.
È un disco meno ironico rispetto ai precedenti, nel quale l’autore esterna le sue preoccupazioni e paure su temi attuali in maniera diretta e umana.
Brunori stesso ha dichiarato che la casa citata nel titolo dell’album rappresenta il mondo che conosce e che gli appartiene: in questo album cerca di uscire da casa e di parlare anche delle cose del mondo che lo spaventano e che considera altro da sé, come la codardia (i”Don Abbondio”), la violenza nell’amore (“Colpo di pistola”), il razzismo e la tendenza ad aggrapparsi ai luoghi comuni (“L’uomo nero”), la superficialità e l’egoismo (“Sabato bestiale”). La canzone manifesto del disco, “La verità”, concentra le paure e le ansie dei tanti fra noi indecisi sul proprio futuro, ma al contempo ci mette subito di fronte alle nostre incertezze e alla nostra vigliaccheria, alla nostra paura di soffrire. “Te ne sei accorto, sì?” Ci dice Brunori amareggiato.
“A casa tutto bene” è una riunione delle paure e dei dubbi dell’uomo, è un dialogo a più voci.

 

Magmamemoria (Levante)

Wm Italy, 2019

Consigliato da Margherita

“Avevo dentro un universo
Ma non avevo più te
Io non avevo più te
Che dura la morte
Quanto è feroce la morte, degli altri
Della mia non mi accorgerò
Come è stato possibile?
Come è stato possibile?
Come è stato possibile
Non pensarti più?” Arcano 13
Tra le più brillanti cantautrici italiane del panorama musicale contemporaneo, Levante è uscita con il suo quarto album soltanto lo scorso ottobre e si è infilata già tra le migliori proposte musicali dell’ultimo decennio. Un album autentico, genuino, profondo. Un invito alla memoria, non solo personale ma collettiva. Lo percepiamo in brani come Andrà Tutto Bene, uscito come singolo, in cui fa riferimento al caso Cucchi e alla questione climatica. Divina è la traccia di chiusura, Arcano 13, scritta per il padre che ha perso quando aveva 9 anni.

 

III (The Lumineers)

Universal Music, 2019

Consigliato da Nicola

Nel panorama musicale mondiale è difficile trovare una band come i The Lumineers: in attività dal 2005, ma con soli tre album all’attivo e conosciuti nel mondo per il singolo Ho Hey, fanno della coerenza il marchio di fabbrica del loro folk rock. Non si sono mai traditi e non hanno mai cambiato restando fedeli alla loro filosofia, qualcosa di raro attualmente. E mentre la maggior parte degli artisti entrano negli studi di registrazione – o sui palchi – con sintetizzatori e basi pre-registrate, questa band americana genuinamente mette in scena spettacoli fatti di voce, pianoforte, chitarre, percussioni, fisarmoniche, banjo, trombe, mandolini, flauti, xilofoni e contrabbassi. Inoltre, attraverso progetti al cui centro c’è la narrazione, oltre che la musica, nascono album del calibro di III: Wesley Schultz e Jeremiah Fraites, due artisti in tutto e per tutto, ascoltare per credere.

 

Il sogno eretico (Caparezza)

Universal Music, 2011

Consigliato da Pietro

E poi se ne vanno tutti, da qua se ne vanno tutti, non te ne accorgi ma da qua se ne vanno tutti…
Goodbye Malinconia
Come ti sei ridotta in questo stato
Goodbye Malinconia
Dimmi chi ti ha ridotto in questo stato

Goodbye Malinconia” è solo il singolo più famoso de Il sogno eretico“, uno degli album più riusciti di Caparezza. Musicalmente molto apprezzabile, nel testo cantata assieme all’ex frontman degli Spandau Ballet “Malinconia” non è altro che l’Italia, “il bel paese là dove ‘l si sona” nel quale tutti si ritrovano “in mutande” e dove per fare politica basta avere i curriculum di “Staller Ilona”(alias Cicciolina, ndr). Inutile star qui a pensare che, dopo 8 anni dall’uscito del singolo, la situazione non sia poi così diversa da allora. “Il sogno eretico” è stato il primo album dell’artista pugliese da me realmente apprezzato e compreso: da liceale quale ero ho avuto modo di approcciarmi per la prima volta a temi molto importanti di attualità. Mi sono divertito all’idea di avere “un premier da legalizzare“, ho contestualizzato personaggi storici che prima di quel momento, visti dai libri, avevo pensato sempre troppo lontani da me con “Il Dito medio di Galileo” e ho provato rabbia e amarezza con “Non Siete Stato Voi” e “Cose Che Non Capisco”. C’è solo una parola per descrivere questo album: geniale.

 

 

Sassi (Maria Antonietta

La Tempesta, 2014

Consigliato da Sara N.

Letizia Cesarini, in arte Maria Antonietta, è una cantautrice che mette tutta se stessa nei testi delle canzoni. Sviscerando la sua vita e portandola al di fuori, agli altri. Dalle sue canzoni è possibile percepire le emozioni e che ha dentro un mondo da raccontare. Ho avuto la possibilità di vederla live e dal vivo è tutto ancora più forte. Letizia riesce ad arrivare dritta allo stomaco, passando prima per il cuore.

 

Live At River Plate (Ac/Dc) 

Columbia, 2012

Consigliato da Luca

Live At River Plate” è il penultimo album degli AC/DC ma sicuramente è il più importante e significativo di tutto il loro repertorio, perché racchiude i loro maggiori successi.
Sono un gruppo hard rock australiano formatosi a Sydney nel 1973 per mano dei fratelli Young. La curiosità è che i componenti sono tutti britannici. Calcano la scena da quasi 50 anni con vendite superiore ai 200 milioni di dischi e non smettono di stupire. La loro generazione è stata molto florida di artisti ma loro indubbiamente sono sul podio nel loro genere.

 

 

 

 

 

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